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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Aradeo

Emma trionfa a Sanremo e porta il Salento sul “trono” dell’Ariston

La cantante, originaria di Aradeo, ha vinto la 62esima edizione del festival della musica italiana, col brano "Non è l'inferno" battendo la concorrenza al femminile di Arisa e Noemi. Altro successo dopo il secondo posto del 2011

ARADEO - Emma c’è. E sul palco dell’Ariston vince lei, sollevando il premio finale della 62eisma edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo e lasciandosi alle spalle un podio al femminile completato da Arisa e Noemi. Un successo atteso, in qualche modo prospettato, che conferma l’ascesa continua della ragazza di Aradeo, capace di diventare in pochi anni un vero e proprio fenomeno musicale.

E con la Marrone festeggiano il popolo pugliese e quello salentino, che vedono ancora una volta riconosciuto il talento di una terra, che sta diventando laboratorio in tutti i canali della cultura. La voce c’è, graffiante come sempre, la grinta non le fa difetto, il pezzo (“Non è l’inferno”) ha ritmo, con il suono da rock “romantico” e un po’ ruffiano dei Modà e una tematica di stringente attualità, dentro la crisi economica del paese Italia. Ci sono tutti gli ingredienti giusti, insomma, per sancire la vittoria della cantante salentina sul palco più prestigioso della musica tradizional-popolare italiana.

Del resto, era scritto nella sua storia personale che questo festival dovesse essere suo, dopo la vittoria di “Amici”, la scalata delle classifiche di vendita e quel secondo posto assieme ai Modà causato solo da un gigante della scrittura cantautorale come Roberto Vecchioni. Alla seconda chance, Emma ha colto al volo l’occasione, dando il meglio di sé in tutte le serate e sfoggiando la solita determinazione interpretativa.

Forse, ad onor del vero, in una classifica ideale basata sulla qualità, meriterebbero qualcosa in più i pezzi di Lucio Dalla (cantato da Pierdavide Carone) o Samuele Bersani, di Nina Zilli, Eugenio Finardi e della stessa Noemi (risultata terza alla fine), ma, dentro un risultato, ci sono una serie di fattori, che vanno oltre la qualità della singola canzone. Ed Emma Marrone è esattamente l’insieme dei vari elementi che in un evento mediatico risultano decisivi, ossia c’è la quantità e quella dose di popolarità televisiva che non guasta.

Le polemiche sono sempre dietro l’angolo: per cinque serate, il disco sulla tele-predica di Celentano ha monopolizzato una nazione ed, una volta, che si giunge alla conclusione, torna in auge la questione delle “agevolazioni” agli artisti, usciti dal “talent” e via a chiedere che si cambino le regole, che si ripensi la formula. Anche questo fa parte dell’immortalità di un festival che non piace a nessuno, ma guardano tutti. “Immancabile come il pollo con le patate” suggerirebbe Virzì in Ovosodo.

Discussioni e dibattiti a parte, la sensazione è che, al di là del contesto dove la sua stella è nata (e su cui ancora qualcuno storce il naso) e dello snobismo ad ogni costo, Emma Marrone sia una cantante che ha doti innegabili. E, insieme a lei, sorride una terra intera che ha sempre bisogno di questi talenti per ricordarsi le proprie potenzialità

 

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