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Cronaca

Ennesimo crollo in questura. I sindacati lanciano l'allarme per l'incolumità

Uil Polizia e Sap: "Il cedimento è avvenuto la notte, diversamente staremmo contando i feriti. A rischio la sicurezza di poliziotti e ignari cittadini"

LECCE – Un altro crollo all’interno della questura di Lecce è avvenuto nel cuore della notte. A cedere, questa, volta è stato il controsoffitto del secondo piano dello stabile di viale Otranto. Si è trattato dell’ennesimo grave cedimento strutturale che ha rischiato di mettere a repentaglio l’incolumità pubblica.

 “Il crollo è avvenuto in un ufficio particolarmente trafficato durante il giorno, considerata la presenza continua non solo dei dipendenti, ma anche ma anche dei dipendenti delle aziende esterne che forniscono servizi agli uffici della polizia di Stato”, denuncia la Uil Polizia di Lecce.

Il sindacato, che non si è defilato nel dibattito che da anni imperversa rispetto alla sede della questura, ancora una volta ha deciso di prendere posizione. E lo ha fatto senza mezzi termini: “Il rischio sicurezza, all’interno dell’edificio, è ormai arrivato ai massimi livelli – denuncia il segretario provinciale Salvatore Annesi – e non mi riferisco ai rischi del mestiere. Paradossalmente i pericoli maggiori per i poliziotti provengono proprio dal posto in cui dovrebbero essere più al sicuro, ossia dalla questura stessa”.

Il sindacalista paragona una giornata di lavoro ad una “roulette russa”. “Se il crollo si fosse verificato qualche ora prima, adesso staremmo contando i feriti – aggiunge polemicamente -. Non possiamo lasciare al caso che questi ripetuti crolli provochino o meno dei feriti, non è più tollerabile”.

Lo stabile, ricordano i sindacalisti, è frequentato anche da dipendenti civili e ignari cittadini: “Da anni lanciamo appelli caduti nel vuoto – aggiunge Annesi -. È doveroso lanciare l’ennesimo grido d’allarme, questa volta rivolto anche al prefetto ed al questore di Lecce affinché intervengano con decisione presso gli uffici del ministero dell’Interno”.

Uil Polizia ha offerto la propria collaborazione per risolvere il problema che continua ad aggravarsi, suggerendo in alternativa il trasferimento presso la sede dell’ex Galateo. “Poco importa dei dettagli della nuova sede – puntualizzano - : chiediamo solo che ci mettano a disposizione degli uffici idonei, sicuri, in regola con le normative vigenti. La questura di Lecce è la pietra dello scandalo di tutta la Puglia: le altre città possono vantare strutture nuove ed efficienti , addirittura appena inaugurate”.

Carlo Giannini, del Sap, rincara la dose: “L’episodio è grave perché si aggiunge ad una lunga sequela di episodi analoghi: è a rischio l’incolumità di tutti, poliziotti e cittadini che quotidianamente frequentano i locali. Lanciamo l’ennesimo appello al prefetto ed al nuovo sindaco di Lecce ma non ci fermeremo qui. A breve convocheremo la commissione paritetica che si occupa di verificare la salubrità sui luoghi di lavoro e siamo pronti a manifestazioni eclatanti per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo ad un problema gravissimo, che riguarda tutti”.

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