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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Epidemia in Stp Lecce: 64 autisti in malattia su 149

Sono tanti gli avvisi di malattia pervenuti all'amministrazione: quasi la metà degli autisti, che mandano in tilt le corse, senza necessaria copertura. Anomalia che attiva "dovute verifiche" di Pepe

LECCE - 64 malati su un 149 membri del personale: sono i numeri sorprendenti dell'epidemia diffusa che sembra aver colpito improvvisamente i dipendenti della Stp Lecce. Un fatto dapprima segnalato da alcuni utenti, rimasti a terra questa mattina, a causa del mancato transito dell'autobus, e che telefonicamente hanno ricevuto dall'azienda trasporti la comunicazione dell'incredibile situazione: in pratica, molti autisti si sono dati malati, secondo le indiscrezioni di alcuni colleghi, tanto da non avere sufficiente personale in servizio, per coprire tutte le linee.

Un "caso" che ovviamente non lascia indifferente, anzi insospettisce l'utenza anche per le note polemiche di questi giorni sul futuro dell'azienda (che lamenta con mail e segnalazioni i disagi), così come l'amministratore delegato, Luigi Pepe, che, raggiunto telefonicamente conferma i numeri della presunta epidemia, precisando che, in qualche caso, effettivamente esista chi si trovi realmente a letto con problemi di influenza; ma, in genere, per l'amministratore unico, appare evidente un'anomalia, tutta da analizzare. Pepe chiarisce che si stanno effettuando le "dovute verifiche" e laddove verranno riscontrate delle irregolarità ci si rivolgerà a chi di competenza. Pepe lascia intendere, comunque sia, che questa forma di protesta singolare fosse in qualche modo annunciata.

La questione Stp continua, infatti, a tenere banco anche nelle sedi istituzionali, con un'interrogazione urgente sulla crisi occupazionale, presentata dal consigliere regionale, Antonio Buccoliero, indirizzata alla giunta regionale e all'assessore ai trasporti, Guglielmo Minervini. Nel testo, il presidente del gruppo Moderati e Popolari chiede quale sia il ruolo giocato dalla Regione Puglia in relazione anche alla quota societaria di quest'ultima e alle risorse passate che l'ente dovrebbe erogare a vantaggio della società.

"Si tratta dell'ennesima, grave crisi aziendale, nei confronti della quale scarsa o nulla sarebbe l'attenzione della Regione - ha dichiarato Buccoliero - Il Salento non può permettersi, ancora una volta, di sacrificare intere famiglie sull'altare dello scarso interesse, che viene riservato al territorio e alle sue problematiche". Una ragione più che sufficiente per spingere il consigliere a chiedere chiarezza su una vicenda, che assume i contorni dell'ennesima vertenza occupazionale.

Nella giornata odierna, intanto i sindacati e gli operai stanno manifestando davanti alla Prefettura di Lecce, per rivendicare la salvaguardia del posto di lavoro, minacciato da ipotesi di tagli, ora smentite ora confermate. E la polemica si accende con l'ex amministratore delegato, Umberto Uccella, che ha deciso di replicare alle dichiarazioni di Pepe, in replica alla conferenza stampa di sabato scorso del Pd.

L'esponente del Pd ritiene "scomposta" la replica di Pepe: "E' tanta la foga polemica verso di noi da parte dell'amministratore unico di Stp - afferma - da farlo inciampare in affermazioni di gravità inaudita. Non saprei come definire altrimenti le parole dette per adombrare il sospetto che il CdA da me presieduto, i miei predecessori ed il dottor Crisavola, che mi è succeduto, avrebbero approvato bilanci sostanzialmente falsi o, quanto meno, truccati. Così, infatti, sono i bilanci in cui si iscrivono nelle poste attive crediti che si ritengono inesigibili!"

"Ed è forse per la stessa ragione che il dottor Pepe - prosegue Uccella - avrebbe affermato in un incontro con la stampa che, ora, si attende la visita di qualche magistrato? Ha formulato denuncia di falso in bilancio verso altri amministratori della società? O si riferisce ad altro? In un caso o nell'altro, sarebbe intollerabile un avvertimento obliquo!".

Uccella invita Pepe a dire con chiarezza come stanno le cose, quali siano i crediti inesigibili iscritti in bilancio e certificati dai revisori dei conti: "Lo sa bene, Pepe - afferma -, che una cosa è l'inesigibilità di un credito e un'altra cosa è il riconoscimento o meno del debito da parte di una controparte. Così come Pepe dovrebbe sapere che, nel 2006, istituimmo in bilancio un fondo rischi proprio per tutelare Stp dalla possibile inesigibilità di alcuni crediti. Non alimenti, Pepe, con fare da sceriffo, un clima da caccia alle streghe!".

Uccella sostiene che verso la provincia Stp vanti un credito da 1milione e 81mila euro, per il quale il suo CdA attivò prima un arbitrato e successivamente una vera e propria causa per ottenerne la liquidazione, contando sul fatto che quel debito la giunta di Palazzo dei Celestini lo avesse sostanzialmente riconosciuto in una serie di atti deliberativi: "Basterebbe che l'amministratore Stp - precisa Uccella - chiamasse gli avvocati del caso per averne dettagliata informazione. Perciò, sarebbe opportuno dedicarsi alla soluzione dei problemi e non ritenere che quando qualcuno non è d'accordo con le scelte che si prospettano incorre nella demagogia".

"Io non ho mai detto - precisa ancora - che i conti sono a posto. Ho sempre sottolineato la preoccupazione per le perdite di bilancio rappresentate dai debiti pregressi verso i fornitori. Ma sarebbe altrettanto sbagliato non vedere che la dinamica della gestione è ormai vicina al pareggio, con un sostanziale equilibrio per grandi numeri tra le entrate e le uscite. Quella dinamica, infatti, indica la linea di tendenza di un'azienda che può essere amministrata in pareggio e, persino, in attivo. Senza negare il diritto dei lavoratori ad una retribuzione congrua e senza parlare di esuberi che incombono come vere e proprie minacce di licenziamenti di massa"

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