rotate-mobile
Cronaca

Effetto crisi: l'eterno ritorno della micidiale droga

L'operazione condotta dagli uomini del Goa (il gruppo operativo antidroga della guardia di finanza) ddi Lecce, ha evidenziato un fenomeno inatteso e preoccupante: il ritorno dell'eroina, considerata la droga degli anni ottanta

LECCE – L’operazione condotta dagli uomini del Goa (il gruppo operativo antidroga della guardia di finanza) del comando provinciale di Lecce, ha messo in evidenza un fenomeno inatteso e preoccupante: il ritorno dell'eroina. Una sostanza che nell’immaginario collettivo rimane ancorata agli anni ’80, alla sua caratteristica di droga degli emarginati, della fuga dalla realtà verso i paradisi artificiali. Una droga che oggi, a sorpresa, torna di moda soprattutto tra i giovanissimi. La crisi economica, infatti, morde non solo le famiglie e le imprese, ma anche i tossicodipendenti: i consumatori abituali di droga, complice le crescenti difficoltà economiche per procurarsi le sostanze, stanno sempre più passando dall’uso di cocaina o ecstasy a quello di eroina. Il motivo è semplice: per “sballarsi” è necessaria una dose minore e molto meno costosa di droga. L’assunzione non avviene più attraverso iniezione come un tempo, ma attraverso l’inalazione o aspirandola.

I recenti sequestri, operati tra il capoluogo salentino e Brindisi, dimostrano come l’eroina sia tornata prepotentemente sul mercato locale. Un mercato fiorente che, attraverso i canali classici (Afghanistan, Turchia e Albania), raggiunge il territorio salentino, arricchendo i sodalizi criminali.

Un fenomeno preoccupante, già rilevato da un’altra operazione, quella denominata “Valle Cupa”, condotta a maggio scorso dai carabinieri del comando provinciale di Lecce, al comando del colonnello Maurizio Ferla. L’operazione (36 gli arrestati), ha sgominato un presunto sodalizio criminale fortemente radicato sul territorio, organizzato gerarchicamente, con uno stretto intreccio di parentele e relazioni sentimentali (ben 16 degli arrestati, infatti, sono legati tra loro a vario titolo) e caratterizzato da una forte presenza femminile anche nei ruoli di vertice dell’organizzazione. Dalle carte dell’inchiesta è emerso come l’organizzazione, che non cedeva mai quantitativi di eroina inferiori ai cinque grammi, aveva prezzi concorrenziali: circa 100 euro per dose. Dose che, però, non corrispondeva mai ai cinque grammi ma a 4,7. Come dire un guadagno sul guadagno. Il gruppo aveva tre differenti canali di approvvigionamento dello stupefacente. Soprattutto quello brindisino, e poi quelli alternativi nel tarantino e nel napoletano, che venivano utilizzati quando il primo, per temporanea indisponibilità di materia prima o per ragioni di “opportunità” non era utilizzabile. Altra dimostrazione di come la Puglia e il Salento siano tornati al centro dei traffici della dea della morte bianca, i cui carichi viaggiano attraverso la rotta balcanica.

“Il traffico di stupefacenti – ha spiegato in più occasioni il procuratore Cataldo Motta – costituisce una situazione endemica al nostro territorio. Un mondo che distrugge, coinvolge e affiata. Qui siamo di fronte ad un settore tradizionale, quello dell'eroina, che ridiventa la droga di tutti, capace di provocare morti e spezzare vite”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Effetto crisi: l'eterno ritorno della micidiale droga

LeccePrima è in caricamento