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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Esecutivi i primi due decreti ingiuntivi: nella partita sui rifiuti è resa dei conti

A favore di Progetto Ambiente, che gestisce l'impianto di trattamento di Cavallino, si esprime il Tribunale delle imprese. Coinvolti tutti i Comuni salentini: le prime grane per Melendugno e Porto Cesareo

LECCE – Decreti ingiuntivi per circa 400mila sia per il Comune di Melendugno che per quello di Porto Cesareo: la somma deve essere liquidata entro dieci giorni salvo avvio della  fase di pignoramento. Gli importi riguardano non solo la sorte capitale, ma anche le sanzioni, gli interessi e le spese legali.

Nel lungo contenzioso dell’adeguamento al rialzo delle tariffe per il trattamento dei rifiuti, si aggiunge un nuovo pronunciamento favorevole alla società Progetto Ambiente che gestisce l’impianto d biostabilizzazione di Cavallino. È quello del Tribunale delle imprese di Bari, emesso il 18 agosto scorso.

Si tratta di una partita importante, che riguarda tutte le amministrazioni comunali salentine e che è in grado di determinare significativi impatti sulle finanze pubbliche. I decreti ingiuntivi cui si deve far seguito sono relativi al periodo 2010-2013. Altri ne verranno, per un totale di 34 milioni di euro. Basti pensare che per il solo Comune di Lecce sono in ballo 4milioni e mezzo di euro, un milione e 700mila euro per Nardò, un milione e mezzo per Gallipoli, 940 mila per Galatina, 880mila per Ugento, 770 mila per Galatone, 650 mila per Surbo, 550 mila per Taviano, 478mila per Otranto. Le somme sono calcolate alla data del giugno del 2017, per cui bisogna presumere un incremento di un ulteriore 25 per cento per coprire il periodo fino al 2018. 

Gli enti comunali si sono opposti in ogni sede, soccombendo, fino a contestare la competenza del Tribunale delle imprese ad esprimersi sulla vicenda che vede la società di gestione dell’impianto, difesa dall'avvocato Luigi Quinto, rivendicare l’adeguamento della tariffa di conferimento da 79 a 135 euro a tonnellata. La pretesa è stata definitivamente legittimata dal Consiglio di Stato nell’aprile dell’anno scorso. Nel corso della querelle Progetto Ambiente ha offerto più volte all’Ambito Territoriale Ottimale di Lecce, controparte in giudizio, la possibilità di arrivare a una transazione (dilazione e riduzione degli interessi), ma questo tipo di soluzione è sempre stato respinto.

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