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Cronaca

Esplode la bombola: case sventrate, 8 senza un tetto

Boato nel pomeriggio nel complesso Cetas a Borgo San Nicola. All'origine una fuga di gas. Feriti lievi, 8 persone in cerca di sistemazione. Qui vivono extracomunitari. Fra loro il 41esimo consigliere

Una fuga di gas, poi l'esplosione, violenta, nel pomeriggio del giorno di Natale. Due appartamenti letteralmente sventrati dall'impeto del botto, un terzo a rischio di crollo. La paura, tanta. E per puro miracolo, nessuna vittima. Solo un paio di feriti lievi. Più che altro, giovani rimasti shoccati dallo schianto. Si trovavano nell'appartamento dal quale è partita la potente deflagrazione. Uno di loro è stato trasportato in ospedale per accertamenti da un'ambulanza del 118. Ma nulla di grave. Quello che urge, ora, è una sistemazione per otto persone, rimaste senza casa. Il sindaco Paolo Perrone è stato subito avvisato. Si tratta di extracomunitari con regolare permesso di soggiorno. Senegalesi, perlopiù. Fra tutti, un residente illustre: il 41esimo consigliere, fresco di nomina, Toure Mamadou Lamine, originario di Rufisque, in Senegal.

Ci sono anche alcuni algerini fra gli abitanti di quel complesso di case basse che sorge all'intero della "Cetas", in via Augusto Melica, centro un tempo noto per i suoi campi sportivi. Nel tardo pomeriggio, quando ormai c'è solo cupa ombra rischiarata artificialmente dai fari e dai lampeggianti dei pompieri, arriva anche una salentina. "Abito qui, studio a Lecce. Mi sono fiondata da Tricase. Ho i miei cani". Poco dopo, eccola riapparire con due cuccioli fra le braccia, sorridente e sollevata. Alle spalle, imponenti, le mura squadrate del carcere di Borgo San Nicola. E' in questo quartiere alle periferia estrema di Lecce, che si raggiunge percorrendo una via parallela alla superstrada che conduce a Brindisi, che sono intervenute due squadre dei vigili del fuoco del comando provinciale. Le fiamme erano ancora alte, al loro arrivo. Rischiavano di investire altri appartamenti. Fortunatamente il rogo è stato contenuto dagli idranti. Ma tre case sono inagibili, altre tre sono a rischio.

Le indagini sono affidate agli agenti di polizia della squadra mobile di Lecce. Sul posto, poco dopo l'esplosione, anche carabinieri e vigili urbani. La dinamica, comunque, èin buona sostanza già ricostruita. Un banale quanto pericoloso incidente domestico, dovuto ad una bombola senz'altro mal funzionante. E che avrebbe potuto provocare delle vittime o feriti ben più gravi, se vi fossero state altre persone. Ma molti fra i residenti erano fuori. Lavorano tutti, fanno i camerieri, vendono alle bancarelle. Al loro rientro, si sono trovati auto della polizia e dei carabinieri. Davanti ai loro occhi, macerie, tapparelle spaccate, oggetti catapultati fuori dallo scoppio. Il Comune, intanto, si è mosso per cercare una sistemazione provvisoria ai senza tetto. Due di loro sono stati ospitato in un B&B, gli altri sono rimasti nel complesso. Vi è un appartamento sfitto e comunque diversi hanno ricevuto l'ospitalità dei vicini di casa. La macchina della solidarietà s'è mossa subito.

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