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Cronaca

Esplosione nell'azienda pirotecnica, c'è una seconda vittima. Tre gli indagati

Non ce l’ha fatta Giovanni Rizzo, l’operaio 41enne di Carmiano rimasto gravemente ferito nell’esplosione avvenuta la mattina del 9 novembre scorso nell’azienda pirotecnica dei fratelli Cosma

LECCE – Non ce l’ha fatta Giovanni Rizzo, l’operaio 41enne di Carmiano rimasto gravemente ferito nell’esplosione avvenuta la mattina del 9 novembre scorso nell’azienda pirotecnica dei fratelli Cosma in contrada Palombaro ad Arnesano, in cui ha perso la vita Gabriele Cosma, 20enne figlio di uno dei proprietari della ditta. L’uomo, ricoverato nel Centro grandi ustionati dell'ospedale "Antonio Perrino" di Brindisi, si è spento all’alba di oggi per alcune complicazioni. Il quadro clinico era già apparso critico al momento del ricovero, sia per le ustioni riportate sul 95 per cento del corpo, sia per le lesioni riportate dopo essere stato sbalzato via dall’esplosione.

Sono tre le persone iscritte nel registro degli indagati nel procedimento aperto dalla Procura di Lecce per duplice omicidio colposo. Si tratta dei fratelli Dario (il padre di Gabriele), Gianluca e Andrea Cosma, rispettivamente di 48 e 43 anni, di Monteroni, titolari dell’azienda di fuochi pirotecnici, assistiti dagli avvocati Massimo Bellini e Francesca Conte. L’iscrizione è, ovviamente, un atto dovuto, nell’ambito degli accertamenti e delle indagini disposte dal procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone, che ha convalidato il sequestro dell’intera area dove sorge lo stabilimento, composto da dieci casotti in cui vengono elaborati e prodotti i fuochi pirotecnici, del materiale rinvenuto nel sopralluogo dopo l’esplosione e della documentazione acquisita dai tecnici dello Spesal.

Al momento dell’esplosione nella fabbrica erano presenti tre persone. E’ stato il papà di Gabriele, Dario Cosma, distante una cinquantina di metri dal luogo della tragedia, il primo ad accorrere dopo l’esplosione. Dinanzi ai suoi occhi una scena tremenda, ha cercato in ogni modo di rianimare il figlio, allertando subito i soccorsi, ma per lui non c’era più nulla da fare. L’uomo, ancora sotto shock, sarà sentito nei prossimi giorni dagli inquirenti.

Saranno le indagini della magistratura a far luce sulle cause dell’esplosione. Bisognerà inoltre stabilire se, all’interno della fabbrica, siano state rispettate tutte le norme relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro e le severissime norme che regolano la produzione e il commercio dei fuochi pirotecnici. Sulla vicenda sono al lavoro i carabinieri e i tecnici dello Spesal.

Quella dei fratelli Cosma è un’azienda famigliare con una lunga storia costellata da numerosi riconoscimenti. L'azienda nasce negli anni ‘30 per volontà di Massimino Cosma, maestro pirotecnico in servizio presso l'Arsenale di Taranto della Marina militare e i figli Luigi e Gaetano. Negli anni Ottanta al timone della Pirotecnica sono subentrati i fratelli Dario, Gianluca e Andrea, in un’azienda tra le più rinomate del paese.

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