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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca San Donato di Lecce

Evasione per milioni e fatture false: sette denunce

Nei guai un imprenditore attivo nel settore edilizio di San Donato ed altri sei che hanno abbattuto i ricavi con fatture false. Sottratti al fisco elementi di reddito ed Iva per quasi 2 miloni di euro

Sono ben sette le persone denunciate a piede libero dalla guardia di finanza di Lecce, nell'ambito del contrasto all'evasione fiscale, una lotta senza quartiere che le "fiamme gialle" salentine stanno conducendo in questi mesi, portando alla luce casi anche abbastanza eclatanti di evasori totali e paratotali, attivi praticamente in ogni settore dell'economia locale. Soldi che il fisco non percepisce e che ora le persone scoperte a fare qualche "gioco di prestigio" sono obbligate a dare indietro. Nei casi in cui si evidenzino anche truffe di vario tipo o sforamento dei tetti per quel che riguarda l'evasione, devono inoltre risponderne davanti alla magistratura. Da un parte, in questo caso, c'è un imprenditore edile di San Donato di Lecce, dall'altra sei persone del leccese scoperte a godere dell'abbattimento dei propri ricavi, grazie all'emissione di fatture false da parte del primo. Un reato piuttosto grave, quest'ultimo, e per il quale si prefigura la segnalazione all'autorità giudiziaria. L'imprenditore di San Donato, secondo quanto rilevato dai militari, rientrerebbe nella categoria degli evasore totali: avrebbe sottratto al fisco elementi positivi di reddito ed Iva per oltre 1 milione e 900 mila euro.

La ditta, che opera nel settore dell'edilizia (bitumazione, ecc.) avrebbe dunque omesso, per i periodi d'imposta che vanno dal 2001 e fino al 2007, di presentare le dichiarazioni fiscali. In questo modo, sarebbero stati sottratti ricavi soggetti a tassazione per oltre 1 milione e 400 mila di euro, soldi ai quali si aggiunge l'evasione dell'Iva per circa 300 mila euro. C'è da aggiungere, in questo caso, che le indagini del comando provinciale hanno consentito di svelare che l'imprenditore avrebbe percepito proventi illeciti pari a 200 mila euro circa, derivanti da compensi per l'emissione di fatture false ed Iva incassata, ma non versata all'erario. L'emissione di fatture per operazioni inesistenti, per un ammontare complessivo di 750 mila euro, sarebbe stata effettuata nei confronti di sei altre persone, le quali risultano a loro volta deferite in stato di libertà.

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