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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Gallipoli

Ex Ceduc, lavori a rilento. In bilico gli operatori

Il centro educativo di lungomare Galilei "trasformato" in struttura di accoglienza turistica e sociale. Gli ex dipendenti ancora senza certezze per il loro futuro occupazionale

Lavori di riqualificazione a rilento per l'ex Ceduc di Gallipoli. E il futuro occupazionale degli ex operatori della struttura, circa una ventina, rimane appeso ad un filo. Per anni è stato il punto di riferimento per le politiche sociali del Comune di Gallipoli e non solo, nonché la dimora di molti minori e ragazzi in difficoltà. Nella progettazione futura, pur conservando in parte la sua vocazione socio-assistenziale, è destinato a cambiare decisamente volto. Così il Ceduc (il Centro educativo assistenziale) di lungomare Galilei da oltre un anno ha chiuso definitivamente i battenti. Lo prevedeva la normativa in materia che imponeva, alla data del 31 dicembre del 2006, la chiusura obbligatoria di tutti gli Istituti educativi assistenziali come quello gallipolino. Dopo quella data (ma il centro di Gallipoli era già inattivo da mesi) le uniche tipologie di strutture che ora possono erogare interventi socio-assistenziali per minori, sono quelle previste dalla stessa legge.

All'ingresso della struttura di lungomare Galilei campeggia già da tempo il cartello relativo ai lavori di ristrutturazione dell'immobile già appaltati alla fine del mandato della vecchia amministrazione comunale del sindaco Giuseppe Venneri. Ad oggi la situazione è la seguente: grazie ad un finanziamento regionale, l'immobile sarà trasformato in una struttura ricettiva turistica e sociale, riservando il pian terreno della stessa per l'allestimento di una Casa famiglia e di una Ludoteca. L'imponente lavoro (eseguito dalla ditta Ati Reficio-Tmc di Mariglianella Napoli) è realizzato grazie al finanziamento di circa 800mila euro che l'ex esecutivo cittadino, guidato da Venneri, ha ottenuto dalla Regione Puglia. Anche la successiva amministrazione del senatore Vincenzo Barba ha proseguendo nella progettualità definita per il vecchio Ceduc.

E la nuova struttura in fase di realizzazione non sarà, come è ovvio che sia, gestita direttamente dal Comune, ma verrà affidata ad una nuova società aggiudicataria. E lì sarà nuovamente compito dell'amministrazione in carica a palazzo Balsamo, dover perorare la causa dei vecchi operatori del Ceduc. Facendosi portavoce, nei confronti dei nuovi gestori, della professionalità maturata dai vecchi dipendenti per i quali si dovranno trovare tutte le corsie preferenziali necessarie per il loro reinserimento. Anche con nuove mansioni o con riqualificazioni professionali. E' da ricordare infatti che il Comune gallipolino non ha una responsabilità diretta sul futuro occupazionali dei 19 ex dipendenti del Ceduc, se non dal punto di vista dell'impegno morale assunto con i lavoratori e i sindacati stessi al momento della cessazione della convezione con la cooperativa dei servizi "La Strada" che ha garantito la gestione sino al luglio del 2006 (rinunciando per ragioni logistiche anche all'ulteriore proroga sino alla fine dell'anno).

Vicenda sulla quale è intervenuto in queste ore anche l'ex sindaco Giuseppe Venneri con una nota che riportiamo integralmente di seguito: "È necessario ed opportuno che il Comune acceleri i tempi per ultimare i lavori di manutenzione straordinaria del Ceduc, per consegnare alla città un'opera importante a fini turistici e sociali. Una realtà che la mia quinquennale Amministrazione ha saputo salvare dal degrado e dall'incuria, capitalizzando un finanziamento regionale, grazie alla sempre viva attenzione per la nostra città dell'ex presidente Raffaele Fitto, di ben 775mila euro con cui rimodernare ex novo l'intera struttura. Un intervento per il quale avevo effettuato l'intero iter burocratico, compreso l'affidamento dei lavori, ma che dopo il mio mandato è rimasto inspiegabilmente bloccato, con grave danno non solo per la città, ma anche e soprattutto per le decine dei lavoratori che operavano nella struttura e per le quali la mia Amministrazione aveva previsto una riconversione nella nuova realtà recettiva e sociale, con pieno accordo delle forze sindacali."

"A quei lavoratori, cui va la mia personale solidarietà per la vana attesa di questi lunghi mesi di assoluto impasse, occorre ora dare risposte certe e sicure, senza perdere più tempo in chiacchiere o nel più bieco lassismo. Occorre far fruttare quel finanziamento così faticosamente intercettato per dare risposte concrete, fine di avere una struttura importante che funga quale centro di ricettività turistica da un lato e di assistenza sociale dall'altro. Sono certo che il commissario straordinario Trovato, che ha già avuto il merito di dare impulso ad alcune mie progettualità che erano rimaste abbandonate nei cassetti degli uffici comunali per diverso tempo, saprà essere attento perché quanto prima vada a regime e si concretizzi la consegna dei lavori del Ceduc, affinchè il cittadino abbia la giusta certezza che le opere pubbliche non sono cantieri eterni e perché le decine di famiglie direttamente coinvolte da questo intervento possano tornare a lavorare, superando definitivamente problemi ed ostacoli creati soltanto dall'indifferenza e dalla superficialità con la quale la loro vicenda è stata trattata".

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