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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Nardò

Ex collaudatori in strada, ma per fermare il traffico

Una volta sfrecciavano sulla pista della Ntc per testare le auto. Oggi sono costretti ad azioni di protesta all'esterno, auspicando una soluzione soddisfacente alla lunga ed estenuante vertenza

NARDO' - Non si è fatta attendere l'ennesima manifestazione degli ex collaudatori della pista di Nardò. Dopo l'incontro in Prefettura di martedì scorso, gli ex lavoratori delle cooperative "Italia Job" e "All Service", hanno dato vita questa mattina ad un'iniziativa plateale ma pacifica all'altezza dello svincolo che porta al centro di collaudo - sulla provinciale San Pancrazio - Torre Lapillo - che ha causato non pochi problemi al traffico.

"Sfruttati per 4 euro e 30 l'ora a 250 chilometri all'ora", recitava lo striscione con cui i manifestanti, una ventina, sventolando le bandiere dei Cobas, hanno interrotto la circolazione per diversi minuti. Non si ferma, dunque, la protesta dei lavoratori che da una parte vogliono che sia il nuovo prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta, a farsi carico della vertenza che li vede al momento esclusi da qualsiasi ipotesi occupazionale a breve termine, ma che, dall'altra, intendono tenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica salentina e delle istituzioni con un programma di azioni di natura sindacale.

Solo undici dei circa 70 lavoratori rimasti senza lavoro usufruiscono della cassa integrazione. Per molti altri non è stato possibile ricorrere agli ammortizzatori sociali anche se mancavano solo pochi giorni per maturare il periodo di occupazione necessario. Tutti comunque ambiscono ad essere assunti direttamente dalla Nardò Tecnichal Center, società che gestisce la pista, e non comprendono come l'azienda possa ricorrere nei picchi di produzione ai lavoratori interinali in virtù di un accordo con i sindacati confederali, dai quali si sentono traditi e isolati.

Secondo gli ex collaudatori, che non negano i riverberi di una crisi che avrebbe fatto perdere appeal al centro di collaudo neretino a vantaggio di piste collocate in paesi con un costo del lavoro minore, le commissioni comunque ci sono, così come il finanziamento regionale di 9 milioni di euro per uno sviluppo industriale che comprendesse anche 23 assunzioni, e la cui ultima tranche è stata erogata nel 2009, poco dopo che la Ntc aveva dichiarato lo stato di crisi.

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