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Cronaca

Falsa delega per i prelievi dai libretti? Finisce a giudizio direttore postale

Gli imputati, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbero in concorso tra loro emesso una falsa delega a operare su due libretti postali

LECCE – Sarà un processo a stabilire se vi siano stati illeciti nella condotta di Pierluigi Porpora, 61anni, direttore della filiale delle Poste di via Archita da Taranto a Lecce, arrestato a febbraio scorso con Gianluca De Gennaro, 43enne leccese, con l’accusa di falso e furto. Dinanzi al giudice dovrà presentarsi anche Anna Maria Rizzo, 62 anni di Lecce, madre di De Gennaro. A disporre il rinvio a giudizio è stato il gup Carlo Cazzella al termine dell’udienza preliminare. Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Alberto Erroi e Carlo Sariconi.

Secondo quanto ipotizzato dall’accusa, l’inchiesta era inizialmente coordinata dal sostituto procuratore Giovanni Gagliotta (ora alla procura generale), gli arrestati avrebbero, in concorso tra loro (Porpora come pubblico ufficiale), emesso una falsa delega a operare (datata 6 febbraio 2015) su due libretti postali intestati alla nonna di De Gennaro. Libretti da cui il 43enne avrebbe prelevato le somme di 27mila e 919 euro e 2655 euro. I prelievi sarebbero avvenuti anche dopo la morte della titolare dei libretti, avvenuta nel 2015, dopo una lunga degenza ospedaliera.

A dare avvio alle indagini della polizia giudiziaria, la denuncia di alcuni parenti della donna, dopo aver costatato i prelievi eseguiti. Dinanzi al gip i due indagati potranno dimostrare la liceità del loro operato, in particolare se sia stata rispettata la procedura prevista dalla legge per la delega a operare sui libretti nei casi in cui il titolare è impossibilitato a raggiungere l’ufficio postale.

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