Falsa testimonianza nei riguardi di due tifosi, assolti Lopez e la moglie

LECCE - Ha vinto la sua battaglia nelle aule di giustizia, l’ex calciatore giallorosso Gasco Walter Alberto Lopez, di 36 anni, finito al banco degli imputati con sua moglie, Stefania Spinedi Cracium, di 34, per falsa testimonianza. Entrambi sono stati assolti oggi con la formula "perché il fatto non sussiste" dal giudice Alcide Maritati, dinanzi al quale si è celebrato il giudizio abbreviato.

La vicenda nacque dal processo in cui due supporter rispondevano delle minacce rivolte a Lopez, davanti a moglie e figlioletti, a seguito della partita nel campionato di serie C del 19 aprile 2015 contro il Foggia, per esortarlo a informare gli organi di stampa dei presunti, mancati pagamenti ai calciatori da parte dei Tesoro. Non solo. Stando al racconto fornito dai coniugi agli inquirenti i due tifosi avrebbero inveito e offeso il calciatore perché questo non avrebbe salutato i tifosi al termine del match.

Le indagini difensive condotte dall’avvocato Giuseppe Milli, però, dimostrarono l’infondatezza delle accuse, tanto che il giudice della prima sezione penale del tribunale di Lecce Stefano Sernia emise un verdetto assolutorio rinviando gli atti alla Procura per falsa testimonianza nei riguardi di Lopez e consorte.

In particolare, i due, ascoltati durante il dibattimento, nell’udienza del 20 dicembre del 2018, avrebbero mentito in merito alla circostanza che inseguito all’incontro con un gruppetto di tifosi, sotto la loro abitazione, questi avessero soggiornato per due notti (del 19 e del 20 aprile del 2015) nell’hotel Tiziano, a Lecce.

Ma anche quest’accusa non ha retto e per conoscere le ragioni, bisognerà attendere che il giudice depositi le motivazioni della sentenza (entro novanta giorni).

Gli imputati erano difesi dagli avvocati Vincenzo Farina e Giuseppe Torsello.