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Cronaca Copertino

Assunzioni fittizie e danno di almeno 1 milione all’Inps: chiesto il processo per otto imputati

Al centro dell’inchiesta una cooperativa agricola di Copertino che, secondo l’accusa, sarebbe stata costituita ad hoc per ingannare l’Istituto di previdenza

COPERTINO - Avrebbero ricevuto 20 euro per ogni singola giornata di lavoro dichiarata dai falsi braccianti e in cambio questi ultimi, assunti solo su carta, avrebbero beneficiato di tutte le indennità e gli ammortizzatori sociali previsti dalla normativa a sostegno del reddito (dalla disoccupazione agricola alla malattia, dalla maternità ai rimborsi covid-19), arrecando così un danno all’Inps di almeno un milione di euro sino al 2020: questo il cuore dell’inchiesta nell’ambito della quale ora rischiano il processo otto persone.

Si tratta di: Giuseppe Petito, 31 anni, e il padre Mauro, 58, soci fondatori della società cooperativa Marulla, tra Monteroni e Copertino, e di Leonardo Fema-Re, 60 anni, rappresentante legale ma ritenuto prestanome di quest’ultimo, destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari firmata dalla gip Alessandra Sermarini ed eseguita, lo scorso 19 ottobre, dal personale del Nucleo carabinieri ispettorato del Lavoro di Lecce, supportato dai colleghi dell’Arma locale; i fratelli di Mauro Petito, Luigi, 57 anni, e Giovanni Angelo, 54, co-proprietari col primo dei terreni che, secondo l’accusa, sarebbero stati apparentemente conferiti in uso alla cooperativa per giustificare un elevato bisogno di manodopera; Selenia D’Andrea, 44 anni, di Copertino, in qualità di consulente del lavoro*, e Giovanni Leuzzi, 49, di Salice Salentino, commercialista della società; Alessandro Ventola, 37 anni, di Presicce-Acquarica, in qualità di titolare di studio di consulenza di pratiche per l’immigrazione e presidente dell’Associazione International a Lecce, che è accusato, in concorso con Ferma-Re e Mauro Petito, di aver favorito la presenza irregolare di cittadini extracomunitari (22, per i quali sarebbero state dichiarate anche giornate lavorative non fittizie e 26, che alla data delle indagini non erano stati ancora formalmente assunti), presentando domande di regolarizzazione in cui si attestava falsamente la circostanza della loro regolare assunzione in cambio di somme di denaro (di circa duemila, duemila e 500 euro).

I reati contestati, a vario titolo, sono di truffa e falso.

L’udienza preliminare per discutere la richiesta di rinvio a giudizio si celebrerà il prossimo 17 marzo dinanzi alla giudice del tribunale di Lecce Silvia Saracino.

Quanto ai 159 falsi lavoratori, individuati dall’inchiesta coordinata dalla sostituta procuratrice Donatina Buffelli, dichiarati assunti dalla società, dal momento della sua costituzione, il 16 gennaio del 2017, fino al dicembre 2020, che avrebbero chiesto e ottenuto all’Istituto di previdenza varie indennità, la loro posizione sarà definita dalla Procura con decreto penale di condanna.

A difendere gli imputati, ci penseranno gli avvocati Giuseppe, Giulia e Michele Bonsegna, Raffaele Benfatto, Luigi Pedone, Cristiano Solinas, Mauro Calò e Antonio Scardia (tutti del foro di Lecce) e Orazio Vesco (del foro di Brindisi).

* L'Ordine dei Consulenti del Lavori di Lecce, per il tramite del presidente Antonio Lezzi, in una sua nota invitata il 3 febbraio 2023 alla nostra redazione, precisa che Selenia D’Andrea non risulta fra gli iscritti.

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