rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

“Favori & Giustizia”, i giudici ci ripensano e negano l’abbreviato a Siciliano

Il direttore del dipartimento di medicina del lavoro e di igiene ambientale della Asl di Lecce potrà richiedere il rito alternativo solo per un capo d’accusa. La difesa deciderà il 10 dicembre

POTENZA - In seguito alla recente integrazione di un capo d’imputazione, Ottavio Narracci, l’ex direttore della Asl di Lecce e Carlo Siciliano, direttore del dipartimento di medicina del lavoro e di igiene ambientale della stessa Asl, avevano chiesto e ottenuto di essere giudicati in abbreviato.

E il processo, nel quale sono accusati di aver fatto parte di un sistema basato su scambi di favori illeciti con l’ex pm Emilio Arnesano, oggi, si sarebbe dovuto aprire con la requisitoria del sostituto procuratore Anna Gloria Piccininni e, invece, è stato segnato dalla decisione dei giudici del Tribunale di Potenza di ammettere al rito alternativo solo il primo.

Il secondo è stato “escluso” per ragioni di natura tecnica, legate al suo coinvolgimento in altre vicende, già oggetto del processo ordinario.

Insomma, Siciliano potrà rinnovare la richiesta di abbreviato (attraverso gli avvocati Amilcare Tana e Nicola Buccico) solo in merito a un’imputazione e potrà farlo il 10 dicembre prossimo, nell’udienza in cui dovrebbe tenersi, salvo nuovi colpi di scena, la requisitoria.

Stando agli inquirenti potentini, il sistema di intrecci illeciti sarebbe stato generato da due vicende che chiamano in causa proprio Siciliano: la barca venduta nel 2014 ad Arnesano a un prezzo inferiore al valore reale, e l’assunzione del figlio del magistrato, tramite lo stesso medico, prima presso l’Igeco Costruzioni Spa (dal 27 novembre 2014 al 26 maggio 2015) poi presso l’Omnia Spa, società facente capo al gruppo Igeco (dall’8 giugno al 9 novembre 2015).

Seguendo la linea accusatoria, è per sdebitarsi con l’amico che il pm avrebbe svilito la propria funzione giudiziaria, conducendo per esempio l’istruttoria nei riguardi del collega Narracci, in modo da agevolarlo.

Al riguardo, la testimonianza dell’attuale presidente del Tribunale di Lecce Roberto Tanisi, che fu a capo del collegio giudicante, raccolta dai giudici della sezione B del Tribunale di Potenza, smentì eventuali irregolarità nel processo terminato, nel febbraio 2017, con l’assoluzione per peculato e abuso d'ufficio del medico.

Ma non è questo l’unico episodio contestato all’ex direttore della Asl: è accusato anche di aver procurato a un amico del magistrato, l’assunzione presso una società di trasporti, con un contratto a tempo determinato, rinnovato di volta in volta alla scadenza, per un totale di 18 mesi, sino al 20 novembre del 2018.

A gennaio, si terranno le arringhe nei riguardi degli altri sei imputati per i quali sta per volgere al termine il processo col rito ordinario e per i quali sono state formulate le seguenti richieste: 12 anni e mezzo per l’ex pm; 4 anni e mezzo per il primario di Ortopedia Giuseppe Rollo, 59 anni, di Nardò; 2 anni per l’avvocatessa Emanuela Carbone; assoluzione "per non aver commesso il fatto" per gli avvocati Mario Ciardo, 56 anni, di Tricase, Augusto Conte, 78 anni, di Ceglie Messapica, e Federica Nestola, 33 anni, di Copertino.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

“Favori & Giustizia”, i giudici ci ripensano e negano l’abbreviato a Siciliano

LeccePrima è in caricamento