rotate-mobile
Cronaca Tricase

Feci di animali e sputi sulle vetrine della gelateria: condannati due fratelli

Confermato il verdetto nei riguardi di un uomo di 72 anni e della sorella, accusati di aver tormentato il titolare dell’attività commerciale e la sua compagna. Riconosciuto anche il risarcimento del danno

TRICASE - Confermata la condanna in Appello nei riguardi di due fratelli accusati di aver tormentato il proprietario di una gelateria a Tricase e la compagna che lavorava con lui, sin dal momento dell’avvio dell’attività, nel 2017.

Il presidente Carlo Errico non ha modificato di una virgola il verdetto emesso lo scorso 19 febbraio dalla giudice Giulia Proto all’esito del processo discusso col rito abbreviato: un anno e mezzo di reclusione per Giuseppe De Iaco, 72 anni, e di un anno e quattro mesi per la sorella Maria Addolorata, 78, entrambi di Tricase, domiciliati proprio nei pressi dell’esercizio commerciale preso di mira.

Il dispositivo (le cui motivazioni saranno depositate entro 90 giorni) ha confermato anche il risarcimento del danno alla coppia che si era costituita parte civile con gli avvocati Silvio Verri e Biagio Martella.

A dare il via al procedimento era stata la denuncia sporta dal titolare dell’esercizio commerciale, esasperato dal comportamento dei due vicini che non avrebbero perso occasione di fargli dispetti e insultare sia lui che la convivente.

Sputi sulle vetrine, escrementi lasciati all’ingresso del locale, danni alle autovetture, ma anche offese e insulti gratuiti anche alla presenza dei clienti: “Disgraziati, dovete andare via”; “morto de fame” “truffatore”; “fai molta attenzione”; “apri l’occhi”; “mo l’ha pagare”. Alla malcapitata, che pressata dalla situazione decise poi di lasciare il lavoro, i fratelli le avrebbero dato della poco di buono, della scansafatiche, della meretrice.

Sono questi gli episodi, alcuni dei quali filmati dalle telecamere di videosorveglianza esterne all’attività, in considerazione dei quali il giudice Michele Toriello emise nei riguardi dei De Iaco il divieto di avvicinamento (con l’obbligo di tenersi distanti di almeno 100 metri) dalle persone offese.

Attualmente, gli anziani, assistiti dall’avvocato Marco Ruta, si trovano agli arresti domiciliari presso la loro abitazione a seguito dell’inasprimento della misura cautelare.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Feci di animali e sputi sulle vetrine della gelateria: condannati due fratelli

LeccePrima è in caricamento