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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Piazzale Como

Ferito al ginocchio da un colpo di pistola esploso nel parco vicino allo stadio

Vittima, un giovane straniero che è stato trasportato presso l'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce in ambulanza. Sul posto si sono diretti gli agenti delle volanti per un primo sopralluogo e dopo la squadra mobile e la scientifica. Mistero sul movente e sugli autori dell'efferato gesto

LECCE – Un giovane albanese di 29 anni, Elis Beluli, residente a Lecce, nel quartiere Rudiae, è rimasto ferito da un colpo di pistola esploso da distanza ravvicinata, mentre si trovava nei pressi del tendone tensostatico nel parco "Melissa Bassi", a ridosso di piazzale Como, nella zona 167. Il proiettile è entrato all’altezza del ginocchio destro ed è fuoruscito. Gli assalitori, al momento di numero imprecisato, si sono dati subito alla fuga a piedi. 

La vittima, invece, si è portata zoppicando a ridosso del guard-rail della strada provinciale per San Cataldo. Da lì ha richiesto soccorso con il suo cellulare. I primi a raggiungere il luogo sono stati gli agenti delle volanti  di polizia.

Un episodio efferato e ancora denso di punti interrogativi, avvenuto proprio nelle vicinanze dello stadio “Via del Mare”, mentre era in corso il big match fra Lecce e Catania. Solo una coincidenza. Nulla a che vedere con la gara. Ma un fatto comunque ancor più inquietante, se si considera che le vicinanze, in quel momento (circa le 18) erano ovviamente presidiate dalle forze dell'ordine, in servizio d'ordine pubblico.

Chi è stato così temerario da sparare? E quale il movente? Per il momento tutto rimane avvolto da un alone di mistero. Nei primi istanti, non sembra che il 29enne abbia saputo indicare chi fossero gli aggressori. Con uno ha avuto anche una colluttazione. I poliziotti hanno presidiato l’area, impedendo che si avvicinassero troppo i curiosi che ben presto hanno iniziato ad accalcarsi per capire cosa fosse accaduto, in modo da preservare la scena per l’arrivo della scientifica.

Gli specialisti hanno repertato le tracce di sangue, usando lampade nel buio, e con gli altri poliziotti hanno setacciato tutta la zona in cerca di eventuali altri proiettili o di qualsiasi ulteriore elemento che potesse in qualche modo fornire una traccia da seguire. Sarà importante ascoltare anche eventuali testimonianze, qualora qualche residente delle palazzine che si affacciano sul luogo abbia notato o sentito qualcosa.

Il 29enne, nel frattempo, è stato condotto in ospedale da un’ambulanza del 118. Presso il “Vito Fazzi”, il ferito ha ricevuto le cure del caso. Non corre rischi per la vita e sarà presto dimesso. Ora, però, dovrà essere ascoltato a fondo dagli investigatori della squadra mobile, che hanno preso in mano le indagini. Cosa vi facesse quel giovane lì e se davvero non conoscesse le persone con cui di lì a poco avrebbe avuto un furioso litigio, è il primo nodo da sciogliere.

Che vittima e aggressori si siano sono dati tutti un appuntamento chiarificatore, terminato nel peggiore dei modi? O la pista da seguire è un’altra? Tutte domande alle quali la polizia cercherà di fornire una risposta nelle prossime ore, nell’ennesimo episodio violento in città. 

La sparatoria nella zona 167

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