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Cronaca Centro / Via Francesco Calasso, 3a

Parte il filobus, senza il Comune ma con colazione a bordo

Primo giorno di attività per la filovia. Giro dimostrativo con i vertici di Sgm ma l'amministrazione Perrone diserta. Dall'utilizzo che ne faranno i leccesi dipende il futuro di un'infrastruttura ripudiata della politica

LECCE - Il giro dimostrativo organizzato dalla Sgm per gli operatori dell'informazione sulla linea 29 del servizio di trasporto urbano, quella del filobus, è filato via liscio, tra pasticciotti e sguardi di automobilisti e passanti sorpresi di vederci dentro così tanta gente. A bordo un piccolo catering per allietare il varo di un'opera attesa 1707 giorni e costata alle casse comunali 13 milioni di euro. Gianni Peyla, presidente della società, per due volte scende dal mezzo, vassoi alla mano, per condividere con autisti e cittadini un momento che per lui e per tutta l'azienda è sicuramente di sollievo. Ma anche di isolamento. Per fortuna che ci sono il direttore dell'azienda, Ugo Guacci, e il direttore di esercizio del filobus, Pasquale Borelli.

Il dato politico è che il Comune non c'è e non vuole farsi vedere. Sempre abbastanza disponibili a inaugurare aiuole e piazzette, sindaco, assessori e consiglieri marcano volutamente visita. C'è la campagna elettorale in pieno svolgimento e il filobus rappresenta la più pesante eredità della gestione Poli Bortone, dalla quale il sindaco Perrone ha voluto prendere una distanza sempre più incolmabile, ripetendo il mantra della discontinuità. Senza considerare l'appendice giudiziaria in pieno svolgimento, con l'ex consulente dell'attuale senatrice detenuto nel carcere di Borgo San Nicola.

Che il sindaco non ci volesse essere, dunque, era prevedibile e scontato. Che mancasse l'istituzione meno. Con un'auto della polizia municipale a fare da apripista e vigili piazzati quasi ad ogni incrocio, non ci sono stati intoppi, eccezion fatta per una sosta non prevista all'inizio di viale De Pietro per un veicolo fermo sulla corsia preferenziale. Il vero test sarà dopo mezzogiorno, quando le scuole chiuderanno e la città si consegnerà come ogni giorno al caos organizzato dei genitori apprensivi, quelli che se potessero, arriverebbero in classe con il gps. 

1 Immagine-2I mezzi da oggi in servizio, partono dal deposito dietro l'ex Foro Boario, per arrivare in viale Calasso, di fronte la sede dell'Agenzia delle entrate, nei pressi dell'Obelisco, con il motore diesel. Effettuano il giro introno al monumento, poi si agganciano ai cavi, invertono il senso di marcia su via Calasso per proseguire in direzione di viale De Pietro, via XXV Luglio, viale Lo Re, viale Gallipoli, viale Oronzo Quarta, Stazione. Poi, di nuovo viale Oronzo Quarta, viale Gallipoli, viale Otranto, via Cavallotti, via San Francesco, viale De Pietro e via Calasso. Stop. Frequenza 15 minuti. Gratuito per i primo tre mesi. Dopo, si vedrà.

Il futuro del filobus, a medio lungo termine, è ora affidato al caso, nel senso che molto dipenderà dall'utilizzo che ne faranno i leccesi. La grande incognita, infatti, sono i costi di gestione che non è ancora possibile prevedere con esattezza. C'è la variabile dei contributi regionali e, soprattutto, quella degli introiti da biglietti. Ma senza un piano traffico degno di questo nome sia il filobus nello specifico che la valorizzazione del mezzo pubblico più in generale resteranno una grande incompiuta, una di quelle che una città moderna non può permettersi se non vuole rimanere confinata ad una dimensione culturale essenzialmente provinciale.

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