rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

“Final Blow” su mafia, spaccio e favoreggiamento: due condanne e un’assoluzione

Si è chiuso oggi il processo in ordinario per gli imputati che non avevano avanzato richieste di riti alternativi. La condanna più pesante, a 14 anni e mezzo, è stata inflitta a un 55enne di Lizzanello ritenuto referente della Scu per San Foca

LECCE - Arrivano gli ultimi verdetti emessi (in primo grado) nell’ambito dell’inchiesta antimafia “Final Blow” che il 26 febbraio del 2020 sfociò nel clamoroso blitz degli agenti della squadra mobile con 72 ordinanze di custodia cautelare.

Oggi, il collegio della seconda sezione penale del tribunale di Lecce (composto dal presidente Pietro Baffa e dalle colleghe Francesca Mariano e Valeria Fedele) ha condannato due dei tre imputati che non avevano fatto istanza di riti alternativi: Salvatore Bruno, 55 anni, di Lizzanello, a 14 anni e mezzo anni di reclusione (in linea alla richiesta della sostituta procuratrice Giovanna Cannarile); Antonio Murrone, 59, di Lizzanello, a un anno, col beneficio della pena sospesa (a fronte di una richiesta a un anno e mezzo) .

Il primo (difeso dall’avvocato Giovanni Valentini) rispondeva di aver fatto parte della Sacra Corona Unita come referente per il territorio di San Foca (marina di Melendugno). A Murrone, invece, (assistito dall’avvocata Maria Azzurra Ciccarese) era contestata in concorso con quest’ultimo, la detenzione  finalizzata alla vendita di cocaina per un quantitativo non inferiore a venti grammi, mischiata con sostanza da taglio. La circostanza sarebbe stata accertata il 6 dicembre del 2019, a San Foca.

E’ stata invece assolta Manola Buscicchio, 33enne leccese (per la quale la pm aveva invocato un anno e mezzo) finita al banco degli imputati perché, il 10 luglio del 2018, durante la perquisizione eseguita dalla squadra mobile nell’abitazione dei suoi familiari, a Lecce, avrebbe nascosto un ingente somma di denaro ritenuta guadagno del traffico di sostanze stupefacenti. I giudici hanno accolto la tesi dell’avvocato difensore Alessandro Stomeo, considerando il favoreggiamento di natura personale e quindi non punibile, poiché agì per proteggere il padre Luigi detto Gino (condannato in abbreviato a vent’anni in merito alla stessa inchiesta e deceduto di recente).

Le motivazioni saranno depositate entro novanta giorni.

Il processo con rito “abbreviato”, infitti quasi cinque secoli di reclusione

Per 62 imputati, coinvolti nello stesso procedimento, ma che avevano chiesto e ottenuto di essere giudicati con il rito abbreviato, la sentenza fu emessa dalla giudice Giulia Proto, l’11 giugno scorso. Il totale delle pene ammontò a quasi cinque secoli di reclusione. In particolare: 4 anni che vanno ad aggiungersi ai 20 di una precedente condanna a Cristian Pepe, 47 anni, di Lecce; 24 anni, ma in continuazione a una precedente sentenza di condanna a 20, divenuta irrevocabile nel 2019, a Pasquale Briganti, detto “Maurizio”, 52, di Lecce; 14 anni e 4 mesi a Santo Gagliardi, 56, di Lecce; 7 anni per Debora Buscicchio, 31, di Lecce; 20 anni per Luigi Buscicchio, 64 anni, di Lecce; 18 anni ad Andrea Cafiero, 30, di Lecce; 10 anni per Cristian Calosso, 35, di Lecce; 5 anni e 4 mesi, più 1.800 euro di multa, per Stefano Castrignanò, 34, di Lecce; 8 anni e 6 mesi a Stefano Garrisi, 33, di Caprarica di Lecce; 4 anni, più 1.400 euro di multa, ad Antonio Giannone, 47, di Vernole; 18 anni e 8 mesi a Manuel Gigante, 40, di Lecce; 8 anni a Leandro Greco, 42, di Lecce; 14 anni a Maurizio Greco, inteso “belva”, 55, di Lecce; 6 anni e 8 mesi a Rita Greco, 79, di Lecce; 14 anni a Paolo Guadadiello, 34 anni, originario di Lecce ma residente a Torchiarolo; 2 anni e 8 mesi, più 6mila euro di multa a Vincenzo Luigi Lanzillotto, 41, di Galatone; 13 anni e 8 mesi a Luigi Lazzari, 46, di Lizzanello; 9 anni e 4 mesi a Francesco Leo, 36, di Caprarica di Lecce; 15 anni ad Antonio Leto, 31, di Caprarica; 14 anni a Vito Manzari, 62, residente a Lecce; 7 anni, più 30mila di multa, a Giuseppe Marzano, 55, di Galatone; 7 anni a Graziano Mazzarelli, 30, di Lecce; 7 anni e 8 a Luciano Mazzei, 33, di Calimera; 8 anni a Mario Miccoli, 51 anni, di Lecce; 16 anni a Stefano Monaco, 31, di Copertino; 15 anni e 4 mesi a Sebastiano Montefusco, 48, di Galatone; 14 anni a Gianluca Negro, 36 anni, di Surbo.

E ancora: 8 anni e 8 mesi a Giovanbattista Nobile, 36, di Lecce; 18 anni e 8 mesi a Valentino Nobile, 31, residente a Giorgilorio (Surbo); 10 anni a Gianluca Palazzo, 46, di Lecce; 7 anni e 8 mesi a Francesco Panese, 26 anni, di Calimera; 20 anni a Antonio Marco Penza, 38, di Lecce; 8 anni e 8 mesi a Vito Penza, 35, di Lecce; 20 anni a Antonio Pepe, inteso “Totti” o “zio” o “mesciu Pietro”, 60, di Lecce; 8 anni a Ruggero Perrotta, 46, di Melendugno; 10 anni a Shkelzen Pronjaj, 36 anni, albanese, residente a Merine (frazione di Lizzanello); 7 anni e 8 mesi a Gabriele Russo, 29, di Galatone; 12 anni a Guerino Russo, 50, di Galatone; 10 anni e 8 mesi a Vincenzo Stippelli, 43, di Squinzano; 8 anni a Luigi Vergine, 47, di Campi Salentina; 4 anni, più 18mila euro di multa a Susanna Vonghia, 55, di Galatone; un anno e 4 mesi, più 24mila euro di multa, a Marco Balloi, 41 anni, di Surbo; 3 anni, più 14mila euro di multa, ad Antonio Leo, 34 anni, di Caprarica; un anno e quattro mesi di reclusione (col beneficio della pena sospesa) a Daniele Balloi, 39, di Melendugno; 4 anni e 8 mesi, più 14mila euro di multa, a Riccardo Buscicchio, 50 anni, di Lecce; 6 anni e 6 mesi, più 40mila di multa, a Cengs De Paola, 46, di Acquarica Del Capo; 3 anni, più 14mila euro di multa, a Michele Lo Deserto, 52, di Lecce; 4 anni e 6 mesi, più 24mila euro di multa, a Luca Longo, 47, di Lecce; 4 anni e 6 mesi, più 20mila euro di multa, a Mattia Marzano, 30 anni, di Galatone; 3 anni, più 14mila euro di multa, a Vincenzo Modesto, 31, di Squinzano; 3 anni, più 14mila euro di multa, a Nadia Pispero, 51, di Taurisano; 4 anni, più 20mila euro di multa, a Roberto Patera, 43 anni, di Nardò; 3 anni, più 14mila euro di multa, a Daniele Monaco, 35, di Lecce; 4 anni, più 20mila euro di multa, a Salvatore Stefanizzi, 32, domiciliato a Casalabate (frazione di Trepuzzi/Squinzano).

In otto furono assolti: Salvatore Cicoria, 52 anni, di Carovigno “perché il fatto non costituisce reato”; Gianni Lementini, 39, di Torchiarolo, “perché il fatto non sussiste”; Emanuele Portulano, 21, di Lecce, “perché il fatto non costituisce reato”; Paolo Ramundo, 36, di Leverano, “per non aver commesso il fatto”; Franco Tamborino Frisari, 41, di Maglie, “per non aver commesso il fatto”; Marco Ramundo, 32, di Leverano, “per non aver commesso il fatto” e “perché il fatto non sussiste”; Cristian Urso, 45, di Lizzanello, “perché il fatto non sussiste per inutilizzabilità della prova”; Antimo Marzano, 37, di Galatone, “per non aver commesso il fatto”.

I patteggiamenti

Chiusero subito il loro conto con la giustizia, patteggiando la pena, altre 23 persone. In particolare, lo scorso novembre, in 13 concordarono la condanna con il giudice Giovanni Gallo: 4 anni e mezzo, più 30mila euro, Dario Calogiuri, 41 anni, di Melendugno; 4 anni, più 26mila euro di multa, Stefano Guadadiello, 37, di Squinzano; tre anni e quattro mesi, più 15mila euro di multa, in continuazione a una precedente sentenza, Alvaro Basi, 29enne albanese, residente a Lecce; 2 anni e 8 mesi, più 14mila euro di multa, Gennaro Hajdari, 38, residente nel campo Panareo di Lecce; 4 anni e 4 mesi, più 26mila euro di multa, Fabio Lanzillotto; 4 anni e 4 mesi, più 24mila euro di multa, Raffaela Lo Deserto, 55, di Leverano; 3 anni e sei mesi e 800 euro di multa, Diego Miglietta, 42, di Cavallino; 4 anni e 4 mesi, più 36mila euro di multa, Andrea Pepe, 65, di Lecce; 4 anni e 10 mesi, più 34mila euro di multa, Fabio Pepe, 48, di Lecce; 4 anni e mezzo, più 30mila di multa, Giovanni Persano, 40 anni, di Lecce; 4 anni e mezzo, più 36mila di multa Paolo Pici, 52, di Lecce; 4 anni e 10 mesi, più 34mila euro di multa, Andrea Saponaro, 30 anni, di Lecce; 4 anni e 20mila euro di multa Giuseppe Sammito, 42enne di Otranto.

Risale, invece, al 19 gennaio di un anno fa, la sentenza di patteggiamento emessa dal giudice Cinzia Vergine nei riguardi di altri dieci imputati: 5 anni, più 50mila euro di multa, per Angelo Brai, 48 anni, di Merine di Lizzanello; 2 anni di reclusione, più 8mila euro di multa, per Riccardo Cozzella, 34, di Trepuzzi; 3 anni e mezzo, più 27mila euro di multa, per Nicolas De Dominicis, 24, di Vernole; 8 mesi (pena sospesa) per William De Santis, 20 anni, di Lecce; 3 anni, quattro mesi, più 24mila euro di multa per Anna Lo Deserto, 58, di Lecce; 2 anni e 8 mesi di reclusione, più 12mila euro di multa, per Stefano Martina, 31, di Leverano; 4 anni e 6 mesi, più 45mila euro di multa, per Cristian Salierno, 38, di Lecce; 4 anni e 6 mesi, più 26mila euro di multa, per Luca Vantaggiato, 36 anni, di Lizzanello; 4 anni e 2 mesi, più 22mila euro di multa, per Francesco Portulano, 62, di Lecce; 3 anni, più 45mila euro di multa, per Samuele Prete, 26 anni, di Galatone.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

“Final Blow” su mafia, spaccio e favoreggiamento: due condanne e un’assoluzione

LeccePrima è in caricamento