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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Finisce in coma dopo un intervento, parte l'inchiesta con 12 indagati

Via agli accertamenti medici, disposti dalla Procura, sulla 40enne di Monteroni che, lo scorso febbraio, fu operata alle vie urinarie nell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce,dove era giunta due giorni prima con febbre alta ed era stata dimessa

LECCE - Era giunta nel pronto soccorso con febbre molto alta e dopo la visita era stata dimessa. Le sue condizioni però non miglioravano affatto, così dopo due giorni era ritornata in ospedale, dove era stata sottoposta a un intervento d’urgenza per una grave infezione riscontrata alle vie urinarie.

L’operazione è riuscita ma lei, una 40enne di Monteroni, mamma di due bambini piccoli, non si è più svegliata. Da allora, era lo scorso febbraio, è in coma per i danni subiti al cervello. Ma tutto questo poteva essere evitato? E’ questa la domanda che i familiari della donna hanno posto alla magistratura nella denuncia sporta attraverso il loro avvocato Viola Messa, nella quale si fa riferimento anche alla lunga attesa patita dalla signora prima della visita, alla quale seguì l’operazione.

A stabilire eventuali negligenze da parte del personale del pronto soccorso e degli urologi del “Vito Fazzi” di Lecce che ebbero in cura la paziente saranno i consulenti nominati oggi dal pubblico ministero Paola Guglielmi, titolare dell’inchiesta in cui è ipotizzato il reato di responsabilità colposa per lesioni personali in ambito sanitario. Gli accertamenti saranno svolti (entro sessanta giorni) dal medico legale Roberto Vaglio, dall’infettivologo Cesare Di Bari e dal nefrologo Michele Giannattasio, affiancati dagli specialisti scelti dai 12 indagati come consulenti di parte.

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