Finiscono sotto la lente della Procura i soldi della Asl per il servizio del 118
Sarebbero una quindicina i nomi iscritti nel registro degli indagati al termine delle indagini svolte dalla Guardia di finanza
LECCE – Una maxi inchiesta sulla gestione e l’erogazione da parte dell’Asl di Lecce per il servizio di primo soccorso. Un labirinto intricato di atti, documenti e burocrazia, in cui il paziente e certosino lavoro delle fiamme gialle del Nucleo di polizia tributaria sta scanado sotto la direzione del procuratore aggiunto Antonio De Donno.
Una quindicina i nomi già iscritti nel registro egli indagati per l’ipotesi di truffa. L’inchiesta, in cui sono confluiti anche alcuni esposti, nasce da quella condotta sulle presunte irregolarità di alcune associazioni che gestivano il servizio di assistenza del 118 nel capoluogo salentino.
Gli inquirenti vogliono stabilire l’utilizzo e la destinazione del denaro versato nelle casse delle società che gestiscono il servizio di primo soccorso. Sotto la lente degli investigatori anche il personale impiegato. Numeroso sarebbero i casi di “doppio lavoro”, con malattie, assenze e permessi sospetti. Una gestione su cui la lente della Procura vuole vedere chiaro, valutando caso per caso, e ogni singolo aspetto.