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Cronaca

Finti impiegati Inps, dall'ente un vademecum per difendersi dalle truffe

Diversi i casi negli ultimi tempi, a Lecce come in comuni della provincia, fra cui Carmiano. L'ente invita i pensionati a diffidare da persone sospette che si presentano a casa con le più svariate richieste o che richiede dati personali via telefono. Alcuni consigli per scoprire gli ingannatori

LECCE – Le truffe agli anziani sono in aumento. E in maniera preoccupante. Spesso gli autori si spacciano per impiegati dell’Inps per avere accesso nelle abitazioni e riuscire a sottrarre denaro o, comunque, per carpire informazioni preziose.

Diversi i casi negli ultimi tempi, a Lecce come in comuni della provincia, fra cui Carmiano. E basti pensare al furfante che un paio di giorni addietro s'è presentato con documentazione fittizia e un metro a casa di una coppia di ottantenni, riuscendo a portare via 3mila euro. Ora è l’ente stesso a scendere in campo, con un vademecum rivolto soprattutto ai pensionati, vittime di truffe perpetrate da persone che si dichiarano impiegati, funzionari o ispettori dell’Inps e che svolgono viste a domicilio o chiedono per telefono informazioni di carattere personale.

Gli argomenti usati sono i più vari: controlli sulla documentazione previdenziale, prospettiva di un aumento della pensione (come in casi recenti), il dubbio che l’importo corrisposto non sia esatto, la verifica del corretto valore della pensione in euro. Ancora: controlli sui numeri di serie delle banconote, la minaccia che la pensione stessa possa essere ridotta o addirittura revocata in caso di mancato controllo, la necessità di conoscere le coordinate del conto bancario o postale per accreditare somme; ma anche un regalo da consegnare o il controllo del libretto di pensione, e così via. Questo è quanto ha rilevato l’Inps di Lecce in più episodi. Al riguardo, dunque, l’istituto fornisce alcune precisazioni da tenere sempre a mente.

Ad esempio, se una persona tenta di farsi ricevere in casa, si consiglia di non farla entrare mai e di richiedere, comunque, l’esibizione di un tesserino identificativo o di un documento da cui si rilevi l’appartenenza all’Istituto previdenziale. E’ fondamentale anche farsi dire il nome della persona, l’agenzia Inps a cui dichiara di appartenere ed il motivo per cui si è presentata. Dopo, è opportuno controllare l’attendibilità di tali notizie telefonicamente, chiamando la stessa agenzia oppure il contact center (numero verde gratuito 803.164 da rete fissa; da cellulare 06.164164 con tariffazione del proprio gestore).

In ogni caso, e a nessun titolo, i dipendenti dell’istituto sono autorizzati a richiedere, accettare o consegnare a domicilio somme di denaro, né tantomeno a controllare gli importi riscossi o le banconote ricevute. Pertanto, di fronte a chi si dovesse presentare con queste prerogative, è fondamentale segnalare subito il tutto ai numeri di pronto intervento 112 e 113 di carabinieri e polizia.

Se i dipendenti dell'ente non vanno mai a casa degli utenti, l’Inps, in caso di necessità, utilizza però il telefono per acquisire in modo più sollecito notizie per la definizione delle pratiche. E' quindi possibile che qualcuno riceva una chiamata e che si tratti veramente di un funzionario dell’ente.

Ma se le telefonate contengono richieste di carattere personale o patrimoniale tali da sembrare sospette, è consigliabile chiedere – prima di fornire le risposte – il nome della persona, il suo numero telefonico e l’agenzia a cui dichiara di appartenere, per controllare telefonicamente – presso la stessa agenzia Inps - che le richieste provengano effettivamente dall’Inps. Ovviamente, vale anche in questo caso la regola della telefonata anchwe a polizia o carabinieri. Anche chi dovesse ricevere eventuali telefonate “sospette” a nome dell’Inps, è pregato di segnalarle tempestivamente ai numeri di pronto intervento 112 e 113.

Gli uffici dell’Inps sono comunque a disposizione per qualsiasi approfondimento e per fornire ogni assistenza volta a chiarire i dubbi degli interessati.

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