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Cronaca Galatina

Folle notte: in cerca del suo "avversario" aggredisce tutta la famiglia

Arrestato a Galatina un 24enne. Prima ha pestato il fratello in un bar, poi i genitori dentro casa. E' convinto che sia stata insidiata la sua compagna

GALATINA – Cercava un giovane. Doveva fargliela pagare a tutti i costi. E ha pensato bene, con un complice al momento non identificato, di evadere dai domiciliari e pestare in una sola prima il fratello e poi i suoi genitori. Presentandosi in questo secondo caso persino con una mazza da baseball. Tutto, pur di farsi dire dove fosse quel ragazzo che, stando a una sua convinzione, avrebbe insidiato la propria compagna.

Alessio Viti, 24enne di Galatina, è un volto più che noto alle cronache. Con un complice, nella primavera del 2017, è stato accusato di aver messo a segno una serie di rapine ai danni di attività commerciali nelle zone del Galatinese e del Magliese. Erano diventati un vero incubo, dietro ai quali si erano messi polizia e carabinieri. Fino ad arrestarli.

Ora, però Viti ha avuto nuovamente a che fare con il commissariato galatinese, e questa volta per lesioni aggravate e minacce (oltre che per evasione). Insomma, non ha ancora smesso di essere un incubo per la comunità. Tutto, in questo caso, pur di vendicarsi di un presunto torto. Solo che a prenderle non è stato il vero obiettivo, ma i suoi parenti più stretti. Una ritorsione, un tentativo d’intimidirli per farsi indicare dove stanarlo.

Dopo mezzanotte

La notte folle s’è consumata il 28 febbraio. La prima aggressione, in un bar aperto fino a tardi. Viti si è presentato con un altro soggetto – al momento non riconosciuto, forse non galatinese – e ha pestato un giovane. Voleva sapere dove fosse suo fratello. Sono partite da lì le prime richieste d’intervento alla polizia. Una volante è sopraggiunta, ma ormai i due si erano volatilizzati. Come unica indicazione raccolta, l’arrivo e la fuga a bordo di una Mini Cooper nera.

Mentre i poliziotti erano ancora sul posto, il primo colpo di scena. E’ arrivata la segnalazione di una seconda aggressione. A chiamare, questa volta, una donna, la quale riferiva che due soggetti erano entrati in casa, uno di loro armato di mazza da baseball, e avevano iniziato a pestare lei e il marito. Gli agenti sono così ripartiti per recarsi sul secondo intervento, ma ecco il secondo colpo di scena: hanno incrociato proprio la Mini Cooper.

Viti Alessio-2-2-2Hanno rilevato la targa e hanno anche visto chiaramente Viti, loro vecchia conoscenza, al volante. Hanno tentato di fermarla, ma per tutta risposta ha ingranato la prima ed è ripartito a razzo. N’è scaturito un pericoloso inseguimento, che è durato a lungo. Alla fine, gli occupanti della Mini sono riusciti a sfuggire, ma ormai gli agenti sapevano chi cercare. Sono così andati una prima volta nella frazione di Noha, dove Viti risiede. Ma non c’era.

Ritrovato a Noha

A quel punto, sono tornati indietro, per recarsi in casa della coppia aggredita, nel frattempo soccorsa dal 118, per poi ritornare nuovamente, più tardi, a Noha. Avevano ormai un quadro più chiaro di tutta la situazione. E qui, alle 2,30 di notte, hanno visto l’auto da ricercare. Era ferma, con il motore ancora caldo. Il 24enne era appena rincasato. 

Schiaccianti gli elementi a carico di Viti. Riconosciuto e indicato quale autore certo dell’aggressione, alla fine egli stesso ha ammesso anche di aver sottratto la mazza da baseball al giovane vittima della prima aggressione. Viti, peraltro, aveva ancora le mani ferite e sporche di sangue. E sangue era presente pure su una tuta da ginnastica di marca “Narcos”.

Il 24enne, alla fine, ha ritenuto pure di consegnare agli agenti il bastone, spavaldamente chiedendo di restituirlo al proprietario con un beffardo messaggio: lui sa usare le mani e non ha bisogno di altro. A ulteriore dimostrazione di quale carattere bellicoso lo accompagni. D’intesa con il pubblico ministero di turno, è stato arrestato e condotto nella casa circondariale di Lecce.

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