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Cronaca

Forse una fuga d'amore, dietro la scomparsa della 29enne evasa dopo un permesso premio

Ci sarebbe una fuga d’amore con l’attuale fidanzato, Lorenzo Trazza, di 26 anni, dietro la scomparsa di Rosa Della Corte, la ragazza di 29 anni di Casandrino. La donna sarebbe dovuta rientrare in carcere a Lecce, dove sta scontando una condanna a 18 anni per l’omicidio del fidanzato, venerdì mattina, entro le 10

LECCE – Ci sarebbe una fuga d’amore con l’attuale fidanzato, Lorenzo Trazza, di 26 anni, dietro la scomparsa di  Rosa Della Corte, la ragazza di 29 anni di Casandrino. La donna sarebbe dovuta rientrare in carcere a Lecce, dove sta scontando una condanna a 18 anni per l’omicidio del fidanzato (il militare Salvatore Pollasto, assassinato il 4 aprile del 2003 a Casandrino), venerdì mattina, entro le 10. Da allora, però, di Rosa (che stava usufruendo di un permesso premio) si sono perse le tracce. Anche Trazza è scomparso da venerdì, circostanza che avvalora la tesi della fuga d’amore. Gli investigatori stanno passando al setaccio i cellulari dei due “amanti” per cercare di stringere il cerchio, mentre la Procura ha aperto un fascicolo a carico della donna: l’ipotesi di reato è di evasione. I genitori del 26enne, originario di Muro Leccese, hanno lanciato un appello affinché il figlio faccia ritorno a casa.

La donna è attualmente ricercata su tutto il territorio nazionale. “Non credo che le indagini stiano andando così spedite come dovrebbero – commenta il legale della donna, l’avvocato Carlo Gervasi –. Penso che ci sia stata, finora, una certa lentezza nelle ricerche di Rosa Della Corte”.

Le sue tracce si sono perse giovedì sera, quando il cognato dice di averla accompagnata alla stazione di Napoli dove la donna ha preso il treno per Lecce. Borgo San Nicola è stata l’ultima tappa di una lunga peregrinazione tra le carceri italiane: Napoli, Perugia e Trani. Grazie al penalista leccese, che la segue da tre anni nell’esecuzione della pena, Rosa ha iniziato un nuovo percorso, trasformandosi da detenuta irrequieta e indisciplinata, a carcerata modello. Un percorso lungo e complicato che, dopo una luna serie di permessi premio e sconti di pena per buona condotta, avrebbe dovuto condurla a ottenere gli arresti domiciliari e l’affidamento in prova ai servizi sociali. Poi, la fuga, che ha cambiato ogni cosa.

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