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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Galatina

Frate francescano in sciopero del riposo contro Colacem

Singolare iniziativa di Frate Ettore, indignato per la presenza di uno stand del cementificio proprio davanti alla basilica di Santa Caterina. Lo scopo è tenere alta l'attenzione della comunità

GALATINA - Da questa mattina, e ad oltranza fino a questa notte inoltrata, frate Ettore sta protestando con lo "sciopero del riposo" sostando nella piazza antistante la sua chiesa, quella di santa Caterina D'Alessandria laddove il maxi-cementificio Colacem di Galatina - finito più volte nell'occhio del ciclone delle polemiche - ha allestito e finanziato un angolo "verde" in occasione dell'evento "Cortili in Fiore".

Frate Ettore, dei francescani minori ospitati nel convento annesso alla basilica, protesta contro l'inquinamento del maxi-cementificio Colacem di Galatina, ritenuto "notevole corresponsabile, insieme ad altre attività, dell'inquinamento del circondario, che coinvolge il cuore del basso Salento". Grande attenzione alle vicende della Colacem c'è a Galatina ma anche a Corigliano d'Otranto, a Sogliano Cavour, a Cutrofiano, Aradeo e in altri centri della zona.

Secondo il Forum Ambiente e Salute, che raccoglie una serie di associazioni e gruppi di iniziativa spontanea "la goccia che ha fatto traboccare un vaso strapieno è che oggi Colacem vuole immettere ulteriori inquinanti in atmosfera, avendo richiesto alle autorità competenti, che si son dichiarate disponibili, l'autorizzazione ad incenerire anche rifiuti". Dinanzi a questa possibilità già a fine inverno si sono sollevate dure critiche e contestazioni, soprattutto nei confronti di una politica locale ritenuta trasversalmente molto sensibile ai diktat di alcune lobby (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=26435).

Secondo il Forum "il co-incenerimento di rifiuti aggraverebbe il già preoccupante stato di incidenza epidemiologica di neoplasie ed altre malattie nel circondario densamente popolato, come denunciato e riconfermato anche recentemente dagli studi scientifici della Lega italiana per la lotta contro i tumori, che con l'onocologo Giuseppe Serravezza in testa, conduce da tempo un'attenta campagna di sensibilizzazione e denuncia.

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