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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Melissano

Freddato a 22 anni con un colpo di pistola: chiesti due ergastoli

La Procura di Lecce ha presentato il conto ai due uomini accusati di aver assassinato il 22enne di Melissano Francesco Fasano. Invocate anche altre due condanne per traffico di droga

MELISSANO – Arrivano le richieste di condanna nel processo sull’omicidio di Francesco Fasano, il 22enne di Melissano freddato con un colpo di pistola alla tempia, nato dall’inchiesta “La Svolta”, di cui proprio ieri è stato scritto il secondo capitolo con il blitz dei carabinieri.  

Ergastolo: è questa la pena invocata dalla Procura di Lecce certa che ad aver compiuto il delitto, il 25 luglio del 2018, furono Daniele Manni, 41anni, di Casarano, e Angelo Rizzo, 29, di Melissano, mossi da disaccordi con la banda di cui avrebbe fatto parte la vittima nella gestione del mercato locale degli stupefacenti. Così al termine della requisitoria, attraverso la quale i sostituti procuratori Stefania Mininni e Maria Vallefuoco hanno ripercorso in più di quattro ore ogni passaggio delle indagini condotte con l’aggiunto Guglielmo Cataldi - è stato presentato il conto ai due uomini che contempla anche l’isolamento diurno, di 18 mesi per il primo, di 6 per il secondo.

Manni risponde anche di duplice tentato omicidio per quei colpi di arma da fuoco indirizzati, qualche giorno prima della morte di Fasano, alle auto dello stesso Fasano e di Pietro Bevilacqua, 33 anni, di Casarano. Il presidente Baffa-2

Ma non finisce qui. Entrambi gli imputati sono accusati di aver fatto parte di un’associazione a delinquere impegnata nel traffico di droga, insieme ad Antonio Librando, 53 anni, e Luciano Manni, 68 anni, entrambi di Melissano, per i quali sono stati richiesti rispettivamente 12 anni e 15 anni di reclusione.

Su quest’ultimo reato, accertato dagli inquirenti proprio mentre cercavano di fare luce sull’omicidio, verte un secondo processo, col rito abbreviato, ad altri sei uomini, tutti di Melissano, che terminerà martedì prossimo con la sentenza del giudice Cinzia Vergine, alla quale il pm Vallefuoco ha chiesto condanne per complessivi 74 anni di reclusione. In particolare: 16 anni a testa per Pietro Bevilacqua, di 34 anni, e Biagio Manni, di 52; 12 anni ciascuno per Gianni Vantaggiato, 50, e per il figlio di Manni, Maicol Andrea, 29; 9 anni a testa per Luca Piscopiello, 39 anni, e Luca Rimo, 38.

Quanto al processo davanti alla Corte d’Assise, presieduta dal giudice Pietro Baffa (nella foto), proseguirà il prossimo 9 novembre con le arringhe degli avvocati difensori Stefano Pati, Mario Ciardo, Francesca Conte ed Ezio Garzia.

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