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Cronaca Carmiano

Frode carosello, a processo l’ex sindaco di Carmiano e altre 15 persone

Al banco degli imputati siederà anche il figlio Paride, consigliere regionale di Fi. Emesso il verdetto nei riguardi di due persone che coinvolte nello stesso procedimento avevano chiesto il rito abbreviato

CARMIANO - Si aprirà il 6 luglio il processo ordinario nei riguardi dell’ex sindaco di Carmiano Giancarlo Mazzotta, di 51 anni, dei suoi tre figli, il consigliere regionale di Forza Italia Paride, di 31 (nella foto), Hermes, di 26, Greta, di 28, del fratello Pierluigi, di 52 anni, e di altre 11 persone, tra rappresentanti legali e consulenti aziendali, e di sei società, coinvolti nell’inchiesta su un giro di fatture ritenute fittizie e strumentali a evadere il fisco e ottenere contributi non dovuti dalla Regione. Quest’ultima sarà parte civile, con l'avvocata Daniela Limongelli.

Oltre ai Mazzotta, al banco degli imputati ci saranno: Luciana Quarta, 54 anni, originaria di Carmiano; Tony Giordano, 33, di Carmiano; Niceta Camassa, 38, di Melendugno; Pierpaolo Calabrese, 51, di Campi Salentina; Francesco Petito, 62 anni, di Veglie; Antonio Perrotta, 37, di Martano; Pantaleo Perrotta, 59 anni, di Martano; Antonio Quarta, 65, di Carmiano; Valerio Conversano, 67, di Carmiano; Dario Russo, 50 anni, di Nardò; Daniele De Leo, 54, di Lecce.

Sott’accusa ci saranno anche le società: Europa Costruzioni srl, la cui attività sarebbe stata quella di costruire edifici residenziali; la Qt Service srl, operativa nell’allestimento di sale e noleggio di attrezzature, organizzazione e produzione di spettacoli; la Pgh Barone di Mare srl, impegnata nell’attività alberghiera e di villaggi turistici nella zona di Torre dell’Orso, e la società socia Pgh Hotel&Resort srl; la Madigest Hotel&Resort srl attiva nell’allestimento di strutture turistiche e alberghiere, e la Tiemme Vacanze, che gestisce case e appartamenti per vacanze.

Paride Mazzotta-4

A disporre il rinvio a giudizio è stata oggi la giudice Alessandra Sermarini che nella stessa giornata ha emesso anche il verdetto per altri due imputati che avevano chiesto e ottenuto di essere giudicati con il rito abbreviato: un anno a testa per Giovanni Bassi, 48 anni, di Borgagne (frazione di Melendugno) e Francesco Palumbo, 41, di Monteroni.

Secondo le indagini (qui, i dettagli), il sistema usato per ingannare il fisco sarebbe stato quello della cosiddetta frode “Carosello”, dove una società “cartiera”, priva di organizzazione aziendale e intestata a soggetti prestanome, viene frapposta tra gli effettivi soggetti dello scambio per consentire indebite detrazioni dell’imposta o sovrafatturazioni della merce ceduta o del servizio reso. Lo scopo è quello di simulare passaggi intermedi delle prestazioni e di convogliare in capo alla società cartiera gli obblighi di versamento delle imposte che di fatto non saranno mai rispettati. L’Erario dunque non solo non incasserà quanto gli spetta ma si vedrà costretto a riconoscere un corrispondente credito al beneficiario della fatturazione fittizia.

Fanno parte del pool dei difensori, gli avvocati Andrea Sambati; Paolo Spalluto; Stefano De Francesco; Pantaleo Cannoletta; Saverio Sticchi Damiani; Francesco Vergine; Luigi Covella; Antonio Luceri; Giuliano Fina; Enrico Cimmino; Claudio Di Candia, Giovanni Colonna; Dimitry Conte; Antonio Savoia; Maurizio My; Giuseppe Romano.

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