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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Furti, droga e sbarchi le criticità del 2011. Ma i cittadini collaborano di più

Rapporto di fine anno del questore Carella, che sottolinea lo spirito collaborativo della popolazione contro i reati predatori. Tra i fenomeni più difficili da affrontare, gli sbarchi: nell'anno sono arrivati 2mila e 500 migranti

 

LECCE – Furti, spaccio di stupefacenti, sbarchi di migranti, questi ultimi aumentati vertiginosamente, fino a registrarne anche due in un solo giorno, in punti diversi della provincia di Lecce: sono le tre principali emergenze rilevate sul territorio dalla questura, in un anno, quello che si sta chiudendo, particolarmente impegnativo, che ha visto anche l’insediamento di un nuovo questore, Vincenzo Carella, orginario di Mesagne, avvicendatosi con Antonio Cufalo. E proprio il questore, accompagnato dal capo dell’ufficio di gabinetto, Massimo Gambino, e dal dirigente della sezione volanti, Antonio Ingrosso, nel suo saluto di fine anno alla stampa, ha colto l’occasione per tracciare un bilancio sul lavoro della polizia i Stato, svolto in funzione preventiva e repressiva di fenomeni criminali, e che a condotto a risultati rilevanti.

E forse non è stato un caso che il questore Carella, nella sua ampia disamina, abbia esordito citando l’organizzazione dei servizi di sicurezza, messi in atto nel corso di tante manifestazioni sindacali e, a volte, anche spontanee, di lavoratori impastoiati in una crisi economica senza fondo, che grava sulle imprese e, di riflesso, sulle famiglie, con cortei che si sono snodati per la città o davanti alla Prefettura. Manifestazioni che rappresentano un sintomo di un malessere diffuso, e che però, ha tenuto a sottolineare il capo della polizia salentina, non sono mai sfociate in situazioni critiche. Tutto ciò, ad ogni modo, ha obbligato la questura a uno sforzo particolare, con un dispiegamento notevole di uomini e mezzi. Una tendenza che, visti i tempi, potrebbe rinnovarsi anche nel corso del prossimo anno e perdurare fino a quando l’Italia non riuscirà a riemergere dalla recessione.

E c’è un sottile filo logico, rappresentato proprio dalla crisi strisciante, che è probabilmente all’origine di una preoccupante recrudescenza di reati predatori, in particolare i furti in appartamento. Il picco s’è rilevato nel corso dell’estate, e la polizia non ha certo sottovalutato il fenomeno. Negli ultimi mesi, infatti, i controlli si sono intensificati e sono stati eseguiti anche diversi arresti (si ricorderanno i gruppi di malviventi georgiani, ma anche il nostrano uomo ragno, solo per fare alcuni esempi). E proprio dopo tutta una serie di interventi risoluti, il questore ha rilevato un calo del fenomeno. Fatto dovuto - ha specificato Carella -, anche e soprattutto grazie alle segnalazioni dei cittadini, in un rinnovato spirito collaborativo. Una disponibilità, quella alla collaborazione, che aumenta proporzionalmente a fronte della risposta sempre più pronta delle istituzioni. Tanto che oggi, nella sua corposa relazione, può scrivere che questi fenomeni, che accorpano anche scippi e rapine, e “che pure sono accadimenti non rari e che creano tanto allarme sociale, influendo negativamente sulla percezione della sicurezza e sulla considerazione della vivibilità di un territorio, hanno comunque subito una sensibile diminuzione”.

Altro fenomeno sempre vivo è il traffico di sostanze stupefacenti, “una delle forme più remunerative del territorio”. In questo caso, si registrano, solo negli ultimi mesi, diciotto arresti fra squadra mobile, volanti e commissariati distaccati, più la recente esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare per ventinove presunti contigui al clan Tornese.

Sbarco-2-4Sotto gli occhi di tutti, però, è soprattutto un altro problema, che richiede uno sforzo interistituzionale imponente, ed è quello degli sbarchi sulle coste. Basti pensare che dal gennaio di quest’anno sono approdati 2mila e 468 migranti, a bordo di ogni mezzo possibile e immaginabile: dai veloci gommoni oceanici, a yacht e velieri lussuosi (affittati dagli scafisti per cercare di dissimulare la propria identità, fingendosi ricchi amanti del mare), passando da pescherecci e arrivando a vere e proprie carcasse.

Il questore, non solo ha puntualizzato il lavoro oscuro e delicato dell’ufficio immigrazione (basti pensare a quanto complessa possa essere la macchina burocratica, con compiti, ad esempio, di smistamento dei richiedenti asilo, dai clandestini veri e propri), ma ha anche apertamente elogiato le altre forze di polizia, quali guardia di finanza, carabinieri, capitaneria di porto, per lo sforzo profuso, specie all’atto del primo intervento, quello che comporta maggiori rischi. Ed ha ricordato che dietro ad ogni persona in fuga dal suo Paese d’origine, ci sono veri e proprio drammi, con intere famiglie spaccate che anelano a ricomporsi e situazioni di grave povertà.      

“Nella consapevolezza che ancora molto da fare, mi accingo ad affrontare le sfide del nuovo anno con la consapevolezza di poter contare sull’impegno e la collaborazione del personale della polizia di Stato – ha concluso il questore Carella -, sperando, in armonia con le altre istituzioni coinvolte nella delicata gestione della sicurezza e con il coordinamento del prefetto Giuliana Perrotta, che saluto con riconoscenza, di poter contribuire a rendere sempre migliore la qualità della vita di questa splendida e laboriosa provincia”.  

 

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