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Cronaca Carmiano

Furti e rapine in pieno lockdown, uno degli arrestati patteggia tre anni e mezzo

Ha chiuso il suo conto con la giustizia Matteo Vadacca, il 32enne di Carmiano arrestato con l’operazione “Robberries down”. I due presunti complici saranno giudicati in abbreviato

CARMIANO - Ha patteggiato tre anni e sei mesi di reclusione Matteo Vadacca, il 32enne di Carmiano finito nell'inchiesta denominata “Robberries down” , dall’inglese “rapine perpetrate” e che richiama anche il termine lockdown, ossia il periodo in cui sarebbero stati messi a segno i colpi, tra febbraio e marzo del 2020.

La sentenza è stata emessa dal giudice Sergio Tosi che ha accolto così la richiesta avanzata dall’imputato attraverso l’avvocato difensore Cosimo D’Agostino.

Oltre a lui, lo scorso 23 novembre, i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Lecce e dai colleghi della task force specializzata nel contrasto ai reati contro il patrimonio arrestarono anche Gianfranco Petrelli, 48enne di Salice Salentino, e Francesco Carrozzo, 33enne di Magliano (frazione di Carmiano). Questi in seguito alla notifica del provvedimento di giudizio immediato (attraverso gli avvocati D'Agostino e Stefano Pati), hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato.

Stando alle indagini, sarebbe stato Carrozzo a compiere il maggior numero di rapine, furti di vetture e furti presso gli esercizi commerciali. Non solo, il 33enne risponde anche di resistenza a pubblico ufficiale perché la sera del 29 marzo dello scorso anno, avrebbe lanciato dall’auto sulla quale viaggiava due casse di birra appena sottratte dal circolo ricreativo privato “Only Friends”, a Magliano, contro la vettura dei carabinieri che lo stava inseguendo. In questa circostanza, come in altre, avrebbe agito con un complice rimasto sconosciuto, mentre, in alcune occasioni, avrebbe agito con Petrelli e Vadacca.

Col primo, per esempio, il 20 marzo, sarebbe riuscito a mettere a segno la rapina da 1.500 euro nella tabaccheria “Dante regali e tabacchi”, ad Arnesano, col secondo invece quella del 3 aprile nel forno “Centonze”, a Magliano, dove dopo aver minacciato con una pistola un dipendente e averlo preso a pugni, si sarebbe impossessato dell’incasso di dieci euro. Insieme a Vadacca, quello stesso giorno, Carrozzo avrebbe fatto irruzione in un altro forno, “La Puccia”, ad Arnesano, esplodendo prima un colpo di pistola in aria a scopo intimidatorio, e poi prendendo a schiaffi il titolare al quale fu sottratto il portafogli con 130 euro.

I tre, come detto, finirono in carcere, ma Petrelli fu scarcerato subito dopo dal Tribunale del Riesame per assenza di gravi indizi di colpevolezza.

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