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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Lequile / Strada Statale 476

Furto di rame a tonnellate e fuga spericolata: acciuffati in due, si cerca il terzo

Cosimo Palmieri, 38enne e Savio Attanasio, 33enne, entrambi leccesi, arrestati dai carabinieri. Il complice è fuggito sfondando il cancello della "Che.Vin" con un furgone, ma la refurtiva è stata ritrovata all'alba in campagna

 

LEQUILE – A memoria, è uno dei furti più grossi di “oro rosso” degli ultimi tempi: ben 2 tonnellate. I cavi in rame si trovavano accatastati nella “Che.Vin”, azienda vitivinicola di località “La Scomunicata”, in territorio di Lequile, nei pressi della statale 101 Lecce-Gallipoli. Il colpo grosso non è però riuscito grazie all’occhio attento del custode, un uomo di 50 anni di Monteroni. E per due dei tre sodali della banda del rame si sono aperte le porte del carcere di Lecce, in virtù del tempestivo intervento dei carabinieri della compagnia di Lecce. Il terzo uomo è al momento ricercato, anche se i militari hanno già tracciato il suo profilo e ne conoscono l’identità.

E’ stata davvero una notte movimentata, nell’hinterland del capoluogo. Le pattuglie del nucleo operativo radiomobile hanno raggiunto il luogo intorno all’1 di notte, su chiamata del custode notturno, che aveva appena notato un furgone sospetto all’interno della recinzione dello stabilimento. E’ stato in questo modo che i militari hanno bloccato due persone, Cosimo Palmieri, 38enne e Savio Attanasio, 33enne, entrambi leccesi e già noti alle forze dell’ordine. Il terzo complice, però, vistosi scoperto, ha messo in atto una fuga da film, con tutta la refurtiva: ha sfondato la cancellata dell’azienda ed è fuggito nella notte a bordo di un furgone.

Palmieri e Attanasio sono stati condotti in caserma, mentre altri carabinieri si sono messi a caccia del furgone. Le battute di ricerca sono state incessanti e sono durate fino alle soglie dell’alba. Solo alle 5 del mattino, in una zona agricola di Lequile, è stato ritrovato il mezzo. Dentro, i cavi in rame, gli strumenti usati per lo scasso e due pc portatili rubati negli uffici. Il 38enne e il 33enne sono stati condotti in carcere, su disposizione del pubblico ministero di turno, Stefania Mininni, mentre la refurtiva è tornata nell’azienda. Le indagini proseguono sia per cercare di rintracciare il terzo uomo, che non è stato trovato in casa, sia per appurare se la banda si responsabile di altri episodi analoghi. 

Maxi refurtiva, ma la fuga dura poco

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