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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Salve

Furto di merce per 2.600 euro, imputato “salvato” dal tatuaggio in fronte

La sentenza, dopo quattro anni dalla vicenda nel “Migro” a Corigliano d’Otranto: assolto “per non aver commesso il fatto” Denni Alfieri, 38enne di Salve

SALVE - Quel tatuaggio sulla fronte non poteva passare inosservato ai testimoni che fornirono l’identikit del responsabile del furto di generi alimentari per oltre 2mila e 600 euro avvenuto il 15 febbraio del 2017, ai danni del magazzino “Ingross Levante spa-Migro” sulla strada statale 16, a Corigliano d’Otranto. E’ quanto osserva il giudice onorario (got) della prima sezione penale del tribunale di Lecce Natascia Mazzone nelle motivazioni contestuali alla sentenza di assoluzione emessa nei giorni scorsi nei riguardi di Denni Alfieri, 38enne di Salve.

Stando alle indagini condotte dai carabinieri della stazione di Salve, sarebbe stato quest’ultimo a presentarsi agli addetti alla fatturazione con le generalità di un uomo (un cliente del magazzino risultato estraneo ai fatti), per poi oltrepassare le casse con la merce senza pagare.

Ma, per il giudice, non ci sono prove sufficienti a stabilire la sua colpevolezza e il verdetto è stato così di assoluzione con la formula “per non aver commesso il fatto”, in linea alle richieste del pubblico ministero e dell’avvocato difensore Luca Puce.

Nella vicenda hanno avuto un ruolo tutt’altro che marginale i tatuaggi: uno dei dipendenti dell’esercizio commerciale indicò ai carabinieri che il ladro ne aveva uno sul dorso della mano fino al dito, risultato analogo a quello dell’imputato, ma non l’altro, ancor più visibile, sulla fronte. Durante il dibattimento, il teste ha dichiarato di averlo segnalato ai militari e che questi ritennero di non metterlo a verbale, ma per il got non se ne comprende il motivo.

Certo è che qualche giorno dopo il colpo, il 5 aprile, il tribunale di sorveglianza revocò ad Alfieri la misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali ai quali all’epoca era sottoposto, e dispose quella dell’arresto nel carcere di Lecce.

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