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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Stadio / Via Peppino Impastato, 17

"Ragni" d'appartamento ripuliscono casa. Si inerpicano sui tubi, via con i contanti

Ladri alle prese con nuove tecniche. Dopo quella della scheda magnetica per scardinare serrature, sono in voga le arrampicate sulle condotte. Come accaduto nel pomeriggio di giovedì, in via Impastato. Ma a Galatone, la polizia è riuscita a denunciare una ladra e scovare la refurtiva

LECCE – La banda dei “tubi” non è un team composto da esperti idraulici, né una squadra circense arrivata in città per un’esibizione acrobata. La banda dei tubi è composta da malviventi funamboli che sembrano divenire sempre più specializzati, agili e, soprattutto, anche più sprovveduti. Più che "topi", "ragni d'appartamento" che non a caso, come i piccoli roditori, sono in grado di arrampicarsi ovunque pur di raggiungere l’abitazione prescelta. Anche perchè, sono caratterizzati da un'agilità felina che nulla a che vedere con le sgraziate bestiole grigiastre.

L’ennesimo colpo, avvenuto con la solita modalità, quella dell’arrampicata sulle tubature, è avvenuto nella giornata di ieri al civico 17 di via Peppino Impastato, a Lecce. Una delle nuove strade che si immettono su via Vecchia Frigole. I ladri sono passati all’azione rapidamente. Si sono inerpicati lungo le condotte del gas metano, fino a raggiungere il balcone dell’appartamento. Dopo aver forzato una porta finestra, si sono introdotti nelle stanze per rovistare in cassetti e scaffali alla ricerca della refurtiva da arraffare. Sono riusciti a recuperare un bottino di circa 400 euro in contanti e, soddisfatti, si sono allontanati dall’abitazione.

 L’episodio è avvenuto nel pomeriggio e i proprietari di casa, accortisi dell’ammanco, si sono rivolti agli agenti di polizia delle volanti, intervenuti assieme ai colleghi della scientifica per un sopralluogo alla ricerca di eventuali tracce lasciate dai topi d’appartamento. Il modus operandi, ben collaudato nelle ultime settimane, è stato utilizzato dai malviventi in più id un’occasione, di recente.

In via Rebora, per esempio, nel rione Salesiani, lo stesso del furto di ieri, i ladri sono riusciti a salire fino al primo piano senza passare dall’atrio del condominio. Semplicemente arrampicandosi. Armati di cacciavite, hanno fatto il resto. E’ accaduto una settimana addietro, in pieno giorno. Poi, dopo 48 ore, un altro colpo analogo è stato portato a termine al civico 12 di via San Cesario di Lecce. Stessa tecnica, stessa "performance".

Inerpicati fin su, al terrazzino posto al primo piano di una palazzina, per accedere direttamente al soggiorno di un’abitazione. I ladri sono scesi e scapati  sempre da quei tubi del gas, ma con una somma di 300 euro e diversi monili. E non è tutto. I ladri acrobati, forse per combattere le temperature cocenti dell’estate, misero a segno un colpo simile anche il primo agosto, in via Duca degli Abruzzi.

Sfruttando l’assenza del proprietario di casa, che a quell’ora stava lavorando nella propria ferramenta, a pochi metri di distanza, per raggiungere il secondo piano del condominio e manomettere l’inferriata posta a protezione della camera da letto. Intervennero i carabinieri del Norm di Lecce per raccogliere le dichiarazioni della vittima, che fu derubata di gioielli per un valore di 50mila euro. Esistono, fortunatamente, alcune eccezioni. Casi in cui la refurtiva viene rinvenuta e i responsabili identificati. E’ quanto accaduto nella giornata di ieri a Galatone. Diamanti incastonati in un prezioso anello e un paio di orecchini, con tanto di brillanti, del valore di settemila euro.

 Questa la refurtiva sottratta a una donna del posto che, nei giorni scorsi, si è rivolta agli agenti di polizia del commissariato di Nardò, per denunciarne la scomparsa. Nel racconto, la vittima del furto ha anche aggiunto un dettaglio che, agli occhi del personale guidato dal vicequestore aggiunto Pantaleo Nicolì, si è rivelato determinante. La vittima ha, infatti, palesato i propri sospetti nei confronti di una ragazzina di 23 anni, che aveva accolto in casa e che, in passato, vendeva oggetti porta a porta.

La giovane aveva dichiarato di essere in cerca di lavoro e si era intrattenuta per un caffè qualche minuto con la signora visitando la casa senza risparmiarle complimenti. Solo alcune ore dopo la proprietaria si è però accorta dei due gioielli mancanti dalla camera da letto. Gli agenti di polizia hanno passato subito al setaccio i compro oro della zona fino a quando, come avevano sospettato, sono spuntati i due gioielli, venduti qualche giorno prima dalla giovane ladra. I preziosi sono stati restituiti alla proprietaria, mentre I.P., 22enne di Galatone, incensurata, è stata denunciata per il reato di ricettazione.

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