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Cronaca

Morto cadendo da una scala, fatali politraumi ed emorragia interna

Svolta l'autopsia sul corpo del 68enne deceduto il 9 aprile in ospedale a distanza di molte ore. L'incidente durante un sopralluogo di lavoro. Sei i medici indagati

LECCE – Fatali sono stati i politraumi da caduta e l’emorragia interna addominale, ma dovranno essere svolti ulteriori accertamenti su documentazione, esami svolti e quant’altro ancora eventualmente da acquisire per capire se vi sia stata realmente una colpa medica all’origine della morte di Angelo Masciullo, 68enne anni di Galatina. Per ora è quanto emerge dall’autopsia sul corpo dell’uomo, deceduto la sera del 9 aprile scorso dopo essere arrivato al pronto soccorso dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce la mattina di quello stesso giorno, trasportatovi da un’ambulanza del 118.  

L’accesso in ospedale era avvenuto dopo la caduta da una scala. La vittima, in via Piemonte, a Galatina, stava eseguendo un sopralluogo in vista di lavori di manutenzione edile sul terrazzo di un’abitazione privata per conto della ditta di sua proprietà, quando, all’improvviso era precipitato.

Nonostante l’impatto, le condizioni – almeno in un primo momento – non erano sembrate gravi al punto tale da far temere per la vita. In ospedale, infatti, Masciullo vi era arrivato con un codice giallo. Tuttavia, nelle ore successive il quadro s’era aggravato a tal punto che nella serata era spirato. Vani i tentativi dei medici di rianimarlo.

Sulla scena dell’incidente, per ricostruire la dinamica (con caduta dovuta al cedimento di un gradino della scala di legno sulla quale Masciullo si era issato), quel giorno erano intervenuti gli ispettori sanitari dello Spesal, mentre il pubblico ministero di turno, Luigi Mastroniani, aveva disposto il trasferimento della salma nella camera mortuaria dell’ospedale del capoluogo per conferire successivamente l’incarico a un medico legale che effettuasse l’autopsia. Incarico che è stato poi affidato ieri allo specialista Roberto Vaglio, con necroscopia svolta questa mattina.   

La famiglia di Masciullo, assistita dagli avvocati Ivana Maria Quarta e Luca Sticchi, nelle ore successive al decesso aveva sporto denuncia per chiedere di fare luce sulle cause della morte, tanto più che erano trascorse molte ore dall’arrivo in ospedale al tragico epilogo. E, come atto dovuto, nel registro degli indagati il pubblico ministero ha in seguito iscritto i nomi di sei medici che avevano avuto in cura l’uomo quel giorno. Si dovrà stabilire, dunque, se vi siano stati errori e negligenze nelle condotte dei sanitari, che sono difesi dagli avvocati Cristiano Solinas, Luigi Covella, Antonio Luceri, Gabriella Mastrolia, Davide Pastore e Vito De Pascalis.

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