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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Galatone / Via Cosimo Settimo

Auto di una donna in fiamme: l’intera famiglia è indagata in “Final Blow”

Il rogo, di probabile natura dolosa, intorno alle 3 a Galatone, in via Cosimo Settimo. La Punto è di Susanna Vonghia, 54enne, al momento ai domiciliari. Il marito, Giuseppe Marzano, 66enne, in carcere. Indagano i carabinieri

GALATONE – Notte di fuoco a Galatone e indagini serrate, in queste ore, considerando che a rimanere colpita è stata una famiglia del posto, interamente indagata nell’ambito dell’inchiesta antimafia “Final Blow” che proprio ieri ha segnato un primo, importante tassello, con tredici patteggiamenti.

Tutto si è consumato intorno alle 3 in via Cosimo Settimo, alla periferia della cittadina. Le fiamme hanno colpito Fiat Punto nera che è andata, almeno in parte, distrutta. Il rogo, che dovrebbe essere di origine doloso, si è sviluppato soprattutto su parte anteriore e posteriore della Punto ed è stato domato dai vigili del fuoco. Sul luogo dell’incendio sono poi arrivati i carabinieri della stazione di Galatone e della Sezione radiomobile di Gallipoli. I militari hanno acquisito i filmati di alcune videocamere e stanno svolgendo vari accertamenti.

La Fiat Punto è risultata intestata a Susanna Vonghia, 54enne, al momento ancora detenuta ai domiciliari in seguito all’operazione “Final Blow” che, verso la fine del febbraio scorso, ha portato la Squadra mobile di Lecce all’esecuzione di 72 ordinanze riguardanti presunti gruppi emergenti della criminalità organizzata, con il capoluogo come epicentro e varie diramazioni, fra cui anche Galatone. Anche il marito della donna, Giuseppe Marzano, 66enne, è agli arresti, al momento ancora nel carcere di Borgo San Nicola, a Lecce. E indagati sono pure i due figli della coppia, Mattia, 29enne, e Antimo Marzano, di 36.

Stando alle carte dell’inchiesta, la famiglia Marzano, con il contributo di altri due galatonesi, i fratelli Fabio e Vincenzo Lanzillotto (36 e 40 anni, il primo ha patteggiato ieri 4 anni e 4 mesi, più 24mila euro di multa), si sarebbe approvvigionata in più occasioni di cocaina ed eroina a Lecce, da rivendere sulla piazza locale. 

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