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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Ugento

Scene da Far West nella notte: entra nel bar e gambizza giovane, poi si costituisce

In arresto Francesco Romano, 32enne di Gemini. Ferito, ma non in pericolo di vita, Vincenzo Coi, 21enne, suo compaesano. L'aggressore, intorno alle 2 di notte, è entrato nel bar da Otello di Torre San Giovanni ed ha fatto fuoco. Poco dopo s'è consegnato ai carabinieri

TORRE SAN GIOVANNI (Ugento) – Una scena che sembra tratta da uno “spaghetti western”, il filone cinematografico di cui principale fautore è stato il compianto regista Sergio Leone.

Proprio come nei film di Colt fumanti, Winchester spianati e raffiche di pallottole nei saloon, nel cuore della notte dentro la marina di Torre San Giovanni ha provocato il panico l’ingresso a dir poco irruento di Francesco Romano, 32enne di Gemini (frazione di Ugento), nel bar da Otello di lungomare Annibale.

Una volta varcata la soglia, ha cercato con lo sguardo lo “sfidante”, Vincenzo Coi, 21enne, suo compaesano, ed ha fatto fuoco. Almeno quattro i colpi di pistola esplosi, tutti indirizzati verso il basso. Romano non voleva sicuramente uccidere Coi, perché ha premuto il grilletto  in direzione della gamba destra.

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Nondimeno la scena ha provocato il caos, con gli altri avventori in fuga per nascondersi dove possibile ed evitare di rimanere anche solo casualmente  feriti, magari da un proiettile di rimbalzo. Una vicenda ancor più surreale, se si considera che Romano, dopo la sparatoria, messa a segno a volto del tutto scoperto, è uscito dal bar con estrema tranquillità.

Tutto s’è consumato poco dopo le 2 di notte. Nulla, fra chi si trovava all’interno, a consumare qualcosa da bere, lasciava presagire l’incredibile epilogo di una discussione avvenuta qualche tempo prima fra Coi e Romano. Motivi di carattere personale, una vicenda ancora da ricostruire nei particolari. Tant’è: il 32enne è entrato, ha estratto una pistola (forse un revolver, il calibro ancora non è noto) ed ha sparato.foto-130-26

Coi, ferito proprio mentre era seduto davanti al bancone, è stato soccorso qualche minuto più tardi dai sanitari del 118 ed è stato trasportato presso il pronto soccorso dell’ospedale di Tricase. Qui c’erano ad attenderlo anche i carabinieri della compagnia locale, che hanno avviato una collaborazione con i colleghi di Casarano (competenti per territorio su Ugento, marine e frazioni) nella nascente indagine. Il 21enne è arrivato nel “Cardinale Panico” in codice rosso, ma la sua vita non è a rischio. E’ stato però sottoposto a un delicato intervento chirurgico per estrarre vari frammenti di ogiva dalla coscia.

Nel frattempo, i militari dell’aliquota radiomobile di Casarano e della stazione di Ugento, hanno subito riconosciuto l’autore dell’aggressione a mano armata grazie ai filmati dell’impianto di videosorveglianza del bar. Romano è un personaggio già noto e quindi per i carabinieri è stato facile identificarlo ed avere la certezza assoluta che fosse il soggetto da cercare.

E’ scattata una massiccia caccia all’uomo, che è durata lo spazio di tre quarti d’ora appena. Il 32enne ha capito di non avere molte alternative, sapeva sicuramente di essere stato riconosciuto, ed ha deciso di presentarsi spontaneamente presso la caserma dei carabinieri della compagnia di Casarano per rendere le proprie dichiarazioni.

Sul posto si è recato anche personale del reparto operativo di Lecce per i rilievi del caso. Sono stati recuperati un’ogiva nel locale e vari frammenti dalla gamba di Coi.

ROMANO Francesco, n. Galatina il 22.05.1982-2Il pm di turno, Francesca Miglietta, ha disposto il trasferimento in carcere per l’aggressore. Numerosi i testimoni presenti e già ascoltati presso la caserma di Ugento. Altri devono ancora essere identificati.

La pistola, però, non è stata ancora trovata. Al momento sono ancora in corso le ricerche. Romano risponde di lesioni personali aggravate, porto abusivo d’arma da fuoco e relative munizioni. Coi, dal canto suo, è a sua volta personaggio noto alle cronache.

Un caso che lo riguarda da vicino e molto recente risale ai primi di febbraio. Avrebbe fatto parte di una spedizione punitiva messa in piedi per vendicare l’onore ferito di una sua zia, minacciando e prendendo a botte l’uomo con cui in passato aveva avuto una relazione terminata nel 2012.  

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