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Domenica, 1 Ottobre 2023
Cronaca Gallipoli

Gara per la concessione demaniale, la previsione di un imprenditore: “Vi dico io chi vincerà”

E’ dalla denuncia sporta nel marzo del 2017 dal titolare di una società impegnata nel settore turistico che prese il via l’inchiesta finalizzata ad accertare l’esistenza di intrecci illeciti a Gallipoli

GALLIPOLI - “Ritengo che tale concessione demaniale potrà essere  aggiudicata  da  qualcuno  che presenterà una domanda  concorrente esattamente nel termine di 30 giorni oggetto della proroga. Ciò, a mio avviso, rappresenterà un'ingiustizia nei miei  confronti e  di quelli che hanno presentato una domanda nel termine di 90 giorni assegnato in origine, nonché una violazione dei principi di par conditio e di imparzialità delle gare pubbliche": fu questo uno dei passaggi cruciali della denuncia messa nero su bianco da un imprenditore, il 6 marzo del 2017, nella caserma dei carabinieri. Ed è proprio dalle sue dichiarazioni che prese il via l’inchiesta finalizzata ad accertare l’esistenza di intrecci illeciti tra imprenditoria e pubblica amministrazione a Gallipoli. 

Certo è che la previsione trovò conferma nei fatti: prima in classifica (la comunicazione fu data nel luglio di quell’anno), fu proprio l’unica ditta che partecipò dopo la scadenza dei termini del bando, beneficiando della proroga disposta il 28 febbraio del 2017 dal dirigente comunale, oltretutto a pochi giorni di distanza dalla costituzione della stessa società.

Sebbene la proroga fosse stata giustificata per “garantire la  massima  partecipazione  e  trasparenza  della procedura, vista la  mole  e  la  specificità  della  documentazione  tecnica che è necessario produrre”, il denunciante sottolineò che al momento della prima scadenza, vi fossero già sei ditte partecipanti (inclusa la sua). 

Dopo aver avuto accesso agli atti, l’imprenditore ritenne che vi fossero ulteriori anomalie riguardo sia l'attribuzione dei punteggi da parte della Commissione di valutazione dei progetti presentati, oltre che l'omessa presa d'atto, da parte della stessa Commissione, della mancanza della Valutazione dì incidenza ambientale, tra la documentazione presentata dalla società e in considerazione della quale, a suo avviso, avrebbe dovuto essere esclusa.

Durante le indagini, la guardia di finanza riscontrò, tra le altre cose, che il contratto preliminare di locazione commerciale di un 'area da adibire a  parcheggio (depositato nell’ambito di quella procedura) sarebbe risultato falso.

Ma non finisce qui. Attraverso intercettazioni telefoniche, appostamenti e pedinamenti, sarebbero state svelate le relazioni tra il titolare della ditta che si aggiudicò la concessione e due dei principali indagati, Cesario Faiulo ed Emanuele Piccino, da due giorni ai domiciliari (col braccialetto elettronico).

“Quella turbativa d'asta altro non era se non indice rivelatore di un ben più integrato tessuto di illecite cointeressenze in grado di condizionare sensibilmente l'amministrazione e le stesse prospettive turistico-commerciali di Faiulo, in un territorio a elevata vocazione turistica quale quello gallipolino”, si legge in un passaggio dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Marcello Rizzo.

Sono attesi per domani gli interrogatori di garanzia, durante i quali gli indagati potranno respingere le accuse e rendere la propria versione dei fatti.

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