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Cronaca Vernole

Gasdotto, Saipem incontra 100 potenziali fornitori: si muove il circuito dell'indotto

Promosso da Tap con la collaborazione di Ance e Confindustria, la società che si è aggiudicata la realizzazione del tratto off-shore ha illustrato di cosa ha bisogno

ACAYA (Vernole) – Ditte individuali, ma anche società per  azioni, aziende del territorio e nomi noti del panorama nazionale. In 102 hanno risposto questa mattina all’invito di Tap a partecipare ad un incontro nel quale i dirigenti di Saipem, il colosso che a metà aprile si è aggiudicato la parte off-shore del gasdotto che prevede l’approdo a San Foca, hanno illustrato le possibilità di subappalto di opere e di servizi.

Si va dalla fornitura di cemento e calcestruzzo, alle scialuppe di salvataggio e salvagenti, dalle vernici agli impianti elettrici, dalle recinzioni agli uffici, dal materiale sanitario a quello per la sicurezza, dal personale specializzato alla carpenteria. Senza dimenticare alberghi, agenzie marittime e di consulenza.

Renco, la società incaricata a dicembre di realizzare il terminale di ricezione in agro di Melendugno, ha già proceduto alla prequalifica di circa quindici aziende e anche all’affidamento di un ordine per attività preliminari di topografia e ingegneria.

Insomma, il mondo dell’indotto ha iniziato a girare attorno all’asse di una infrastruttura che una parte del territorio, a partire dall’amministrazione comunale di Melendugno, avversa in tutte le sedi. Il sindaco, Marco Potì, solo pochi giorni addietro era a Bari mentre all’interno dell’Hotel delle Nazioni il nuovo country manager di Tap, Michele Mario Elia, insieme al project manager per l’Italia, Ron Ottaway, illustravano la portata “strategica” e le caratteristiche dell’opera, sottolineando lo scarso o nullo impatto ambientale.

Tra pochi giorni, venerdì per l’esattezza, dovrebbero partire le prime attività operative in ossequio all’autorizzazione ministeriale che scade il 16 maggio, ma per gli attivisti del Comitato No Tap e per il Comune si tratta di un’operazione spot per mascherare ritardi e inadempienze nell’ottemperanza delle prescrizioni imposte con il parere positivo alla valutazione di impatto ambientale.

20160510_110044-2L’iniziativa odierna, svolta presso l’Hilton Double Tree Golf Resort di Acaya dove a febbraio se ne svolse una analoga sempre in collaborazione con Ance e Confindustria Lecce, ha visto la partecipazione di Massimo Pulici, project manager di Saipem (e di Michele Biancolino, responsabile per gli acquisti). Il dirigente ha esposto anche alcune caratteristiche dei mezzi navali che saranno impegnati per la posa sul fondale dei tubi lungo i 108 chilometri previsti dal tracciato tra Albania e Italia (quest’ultima operazione non dovrebbe superare i 40 giorni di attività). Ma prima bisognerà realizzare il microtunnel nella zona di approdo: i relativi lavori dovrebbero partire a dicembre per la durata di circa un anno.

Nelle acque dell’Adriatico si muoveranno la Castoro 6, sul versante nostrano e la Castoro 10, prevalentemente su quello del Paese delle Aquile. La prima (in foto), che può ospitare fino a 300 addetti ai lavori, è molto nota in ambiente ingegneristico e navale per aver realizzato negli anni ‘80 dalle coste algerine a quelle siciliane la posa del Trans Mediterranean Pipeline – conosciuto anche come gasdotto “Enrico Mattei” – e le successive implementazioni. Saipem, che ha vinto anche un appalto da un miliardo e mezzo di euro per la fase due del progetto Shah Deniz (giacimenti di gas dell'Azerbajian che alimenteranno il gasdotto Tap),  stabilirà la sua sede logistica nel porto di Brindisi e una operativa in loco, forse nella stessa San Foca. 

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