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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Melendugno

Gazebo non autorizzato nel lido? Cadono accuse e sigilli

Emessa la sentenza nel processo sui presunti abusi nello stabilimento “Mora Mora”, nella marina di San Foca, a Melendugno. Per il giudice Baffa: “Il fatto non sussiste”. Disposto il dissequestro

MELENDUGNO - Assoluzione perché il fatto non sussiste e dissequestro delle opere, questo il finale del processo sui presunti abusi edilizi nello stabilimento balneare “Mora Mora” (ex “Caciulara”), nella marina di San Foca, a Melendugno.

Al banco degli imputati per abusivismo edilizio e violazioni al codice della navigazione era finito Emanuele Piconese, 50 anni, di Lecce, il legale rappresentante della Gestourist, accusato di aver realizzato nello stabilimento marittimo in concessione, in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico, opere difformi dal permesso di costruire rilasciato dal Comune di Melendugno il 24 giugno 2015 e dalla Scia del 30 giugno 2015.

Gli interventi riguardavano un gazebo in legno di altezza pari a tre metri e 20 (anziché 2,70) con installazioni di travi e pilastri di sezione di misura superiore a quella prescritta. Non solo. Piconese era ritenuto responsabile anche di non aver rimosso la struttura al termine della stagione estiva.

Per tutte queste ragioni, la pubblica accusa, nel processo, aveva chiesto una condanna a un anno di reclusione.

Ma il giudice del tribunale di Lecce Pietro Baffa ha condiviso le argomentazioni della difesa, rappresentata dagli avvocati Massimo Bellini ed Erlene Galasso, che in aula avevano esibito varie pronunzie con cui il tribunale amministrativo avrebbe censurato il comportamento dell’amministrazione comunale rimasta silente davanti a numerose istanze presentate ogni anno per il mantenimento delle opere dopo l’estate.

Certo è che, in seguito agli accertamenti svolti dagli inquirenti il 7 ottobre del 2017, Piconese fu iscritto sul registro degli indagati e mandato poi a processo con decreto di citazione diretta (quindi senza il passaggio intermedio dell’udienza preliminare).

Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro quindici giorni.

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