Gente per strada senza una buona ragione e fioccano altre denunce
S’intensificano i controlli dei carabinieri a Lecce e provincia: denunciate altre 65 persone sorprese in questi giorni fuori dalle loro abitazioni senza un valido motivo
LECCE - Nuove denunce arrivano alla Procura della Repubblica di Lecce. Sono 65 le persone finite nei guai negli ultimi giorni perché sorprese dai carabinieri fuori dalle loro abitazioni senza un valido motivo (di lavoro, necessità, salute), nonostante i continui moniti da parte del Governo e dei sindaci a non lasciare la propria abitazione, considerata la grave emergenza sanitaria in corso.
I carabinieri della compagnia di Lecce, venerdì scorso, hanno individuato 15 trasgressori; quelli della compagnia di Tricase, ieri, ne hanno denunciati 7 in giro nell’area portuale, e 12, il giorno prima, nei comuni di Salve, Presicce, Acquarica, Gagliano del Capo, Corsano, Specchia. Tra questi, due uomini, a bordo di un’auto, avrebbero cercato di sottrarsi al controllo stradale, ignorando l’alt dei militari; al termine dell’inseguimento, uno di loro è stato trovato in possesso di un grammo di marijuana e così, oltre che con una denuncia, è tornato a casa anche con una segnalazione alla Prefettura per uso non terapeutico di sostanze stupefacenti.
Durante i controlli svolti, tra mercoledì e domenica scorsi, i carabinieri della compagnia di Casarano hanno “pizzicato” 12 irresponsabili, e in quelli svolti, tra venerdì e sabato, i colleghi di Maglie ne hanno sorpresi altri 7, alcuni dei quali hanno fornito giustificazioni risultate poi false dalle successive verifiche.
Non potranno lasciare la loro abitazione neppure per le ragioni ritenute valide dal decreto del premier Giuseppe Conte, Franco Angelelli, 66 anni, di Cutrofiano, e Pasquale Giannone, 36, di Melendugno, dovendo scontare la loro pena ai domiciliari: il primo due anni di reclusione (e il pagamento di una multa di 516 euro, più ammenda di 5mila) per il reato di ricettazione e per violazioni in materia ambientale di gestione rifiuti, commessi il 19 gennaio 2011, a Cutrofiano; il secondo sette anni, dieci mesi di reclusione per reati in materia di stupefacenti, commessi a Melendugno e Vernole, negli anni 2015 e 2016.