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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Giacche e marsupi firmati: una piccola centrale per la contraffazione in casa

Gli agenti raggiungono un senegalese per un controllo ma trovano un connazionale. All’interno, etichette di noti marchi di abbigliamento e macchine da cucire

LECCE – Controlli in centro e in un appartamento alla ricerca di un cittadino straniero: ma la polizia ne denuncia un altro con l’accusa di contraffazione. E’ accaduto nel pomeriggio di ieri, in città. Il personale della Divisione immigrazione ha effettuato una serie di controlli su cittadini stranieri residenti in provincia. Hanno citofonato al campanello di un’abitazione, alla ricerca di un 33enne di nazionalità senegalese. Nessuno ha aperto loro.

In compenso, alcuni rumori provenivano dall’appartamento e i poliziotti si sono insospettiti. Erano quelli simili a una macchina da cucire. Gli agenti hanno continuato a bussare fino a quando D.K. non ha aperto la porta. A suo dire, il connazionale ricercato non era in casa ormai da mesi, perché ritornato in Senegal per alcuni mesi. Ma i poliziotti, insospettiti, hanno avviato una perquisizione all’interno dell’appartamento.

Nella terza stanza successiva all’ingresso, vi era una macchina da cucire. Accanto, un marsupio sul quale stava per essere applicata l’etichetta di una nota marca di abbigliamento.  Su un tavolo, inoltre, vi erano anche altre etichette di forma rettangolare in tessuto di altri marchi, molti dei quali prestigiosi. Tra tutta questa merce, posta sotto sequestro, anche diverse altre borse da donna e marsupi. Scattata una perquisizione più approfondita con l’aiuto dei colleghi della sezione volanti. Il sospetto è stato confermato: in alte stanze della casa è spuntato anche un giubbotto da uomo, dello stesso marchio del marsupio e altrettanto contraffatto.

E’ stato inoltre rinvenuto del materiale usato per il confezionamento e l’applicazione delle etichette. Nei sacchi di plastica, altri borselli pronti per essere “marchiati”, trovati dai poliziotti accanto a una seconda macchina da cucire. Al termine dei controlli, il cittadino è stato denunciato in stato di libertà con l’accusa di contraffazione.

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