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Cronaca

Prese a botte il pittore Ugo Tapparini, a febbraio il giudizio immediato

Il noto artista, che ha 80 anni, il 28 ottobre scorso fu aggredito davanti alla propria abitazione da un uomo finito al centro di una vicenda di stalking e molestie verso una giovane donna straniera impiegata in casa del pittore

LECCE – Si aprirà a febbraio prossimo il processo nei confronti di Raffaele Porrino, di Lecce, al centro di una vicenda di stalking e molestie di cui rimase vittima, suo malgrado, il noto pittore leccese Ugo Tapparini, oggi 80enne, la cui fama varca ben oltre i confini territoriali. L’anziano artista, in un’occasione, fu spinto fino a cadere e a fratturarsi la gamba. Una brutta ferita per la quale fu costretto al ricovero in ospedale. Nei suoi confronti è stato emesso un decreto di giudizio immediato.

Lui, l’aggressore, Raffaele Porrino, di Lecce, senza fissa dimora, stava cercando di colpire la donna, la notte dell’agguato, una giovane straniera che lavora presso l’abitazione di Castromediano (rione di Cavallino) di Tapparini, e perse letteralmente la testa. Gli episodi, però, sarebbero stati ripetuti nel tempo. L’aggressione all’ex compagna di una breve avventura, e al malcapitato Tapparini, risale al 28 ottobre. Intorno alle 23 di quella notte, Porrino, già noto alle forze dell’ordine, si recò davanti l’uscio del complesso in cui risiede il pittore, dove sapeva di trovare la donna con la quale voleva a tutti i costi riallacciare la relazione.

Davanti al diniego della donna, sarebbe passato all’azione, percuotendola in modo rude e arrivando persino a puntarle allo stomaco un coltello che aveva portato con sé. Davanti alle urla, il padrone di casa era intervenuto con solerzia e coraggio in difesa della donna, nonostante l’età, finendo inevitabilmente per avere la peggio: spinto per terra e persino raggiunto da un calcio, era stato costretto al trasferimento d’urgenza in ospedale, così come la stessa donna.

Porrino dopo il raid scappò a piedi, avendo pure cura di sottrarre il cellulare della donna, facendo però un clamoroso errore: nelle concitate fasi della violenza, aveva perso il suo davanti all’ingresso dell’abitazione. Grazie al quel particolare, i carabinieri si misero subito a caccia del giovane, con l’ausilio del nucleo radiomobile, senza però ritrovarlo. Porrino non ha una dimora fissa e dall’ultimo indirizzo censito risultava sfrattato. Da qui, una prima denuncia in stato d’irreperibilità inoltrata alla Procura di Lecce.

La vicenda non è ovviamente finita lì, perché l'uomo, il 4 novembre scorso, dopo aver visto la donna straniera da cui era ossessionato passeggiare dentro Lecce, sempre in compagnia di Tapparini, si sarebbe avvicinato proferendo minacce nei confronti di entrambi e intimando loro di modificare la versione dei fatti così come denunciati il 28 ottobre. Invece di sottostare, la donna ha composto il 112, permettendo ai militari di rintracciare Porrino mentre si muoveva in bicicletta nel Rione Castromediano.

Durante gli accertamenti fu trovato in possesso di un coltello multifunzione e pertanto ulteriormente denunciato a piede libero, oltre che per i nuovi atti persecutori, anche per porto abusivo di armi e minacce. Nei suoi confronti fu anche eseguita un’ordinanza di custodia cautelare. Al giovane è stata contestata una sfilza di reati: atti persecutori, violenza privata, minaccia aggravata con l’uso delle armi, lesioni e furto. Durante la perquisizione, prima di essere condotto in cella, è stato trovato con un altro coltello multifunzione e una modica quantità di marijuana. Da qui, un’altra denuncia per porto abusivo di armi e una segnalazione alla Prefettura per possesso di sostanza stupefacente a uso personale. 

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