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Cronaca Gallipoli

Ginkana in piazza, abbattono la panchina. Ed è polemica

Ieri sera bravata dei soliti ignoti a bordo di un auto allunga l'elenco dei danni all'arredo urbano di Gallipoli. Tornano le polemiche sulla riapertura di una corsia transitabile nell'ex zona pedonale

Ancora un atto di inciviltà pura o di semplice vandalismo giovanile a dir poco inqualificabile. Quali aggettivi usare d'altro canto per chi offende e distrugge l'arredo urbano della sua stessa città? Per chi colpisce senza ragione alcuna quelle stesse panchine o le stese aiuole che adornano quelle piazze e quegli spazi che gli stessi profanatori frequentano tutte le sere tra la necessità di sconfiggere la noia e qualche bivacco fuori controllo? "A Gallipoli tutto può succedere", recita una recente pellicola prodotta da giovane regista locale. E nella terra dell'impunità, gli atti di vandalismo continuano ad essere di ordinaria amministrazione. Era già toccato di recente alle panchine di piazza Carducci o anche ai vasi e alle fioriere del cimitero comunale.

Ieri sera invece poco dopo le 22 a finire nel mirino (seppur involontario) degli "intelligentoni" di turno è stata una panchina in legno e ghisa di piazza Aldo Moro, nelle vicinanze della chiesetta di Santa Cristina nel seno del Canneto. Inizialmente si è pensato ad un atto vandalico vero e proprio perpetrato da qualche adolescente troppo esuberante impegnato a combattere le sue insoddisfazioni e le sue noie o a dare sfogo alle sue velleità represse. Poi un video amatoriale e anonimo, girato proprio nel momento fatidico, ha svelato l'arcano. La panchina è stata centrata in pieno da un'auto di colore grigio (forse una fiat Bravo) che una volta imboccata la corsia transitabile di piazza Moro si è esibita in frenate ed evoluzioni da circo, finendo per distruggere il sedile. Terminata la performance gli occupanti della vettura hanno potuto continuare il loro "giro" notturno, abbandonando la piazza del tutto indisturbati.

Al di là dell'episodio a dir poco deprecabile per la sua matrice di fondo, torna di estrema attualità la discussione sulla opportunità della riapertura di un tratto carrozzabile di piazza Moro. Il salotto buono della città destinato ad essere area pedonale permanente è tornato invece, in poco tempo, ad essere zona franca ed in balia della sosta selvaggia come ai vecchi tempi (prima cioè della riqualificazione e della costosa pavimentazione adagiata alle falde della fontana greca e del piazzale antistante la chiesa del Canneto). Con i segnali di divieto di sosta e di accesso non presi in considerazione ormai da nessuno. Nemmeno dai tutori dell'ordine che dovrebbero farli rispettare. A questo punto la domanda nasce spontanea: perchè non riaprire tutta la piazza alla circolazione veicolare?

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