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Cronaca

giornalisti in sciopero contro la legge-bavaglio

LeccePrima aderisce allo sciopero nazionale della Fnsi. Un giorno di black-out dell'informazione per protestare contro chi vorrebbe nascondere le verità scomode al Paese

Caro lettore,

I giornalisti di LeccePrima aderiscono allo sciopero nazionale indetto dellla Fnsi. Un giorno di black-out dell'informazione per protestare contro chi vorrebbe nascondere le verità scomode al Paese. Pertanto oggi, sabato 30 giugno, il sito non verrà aggiornato. Le pubblicazioni ritorneranno regolarmente a partire da domenica 1° luglio.

Perché ti rompiamo le scatole, caro lettore, dicendoti questo? Semplice. Seguici un attimo. Se hai saputo quello che combinava il "centralinista" Luciano Moggi con tutta la sua cricca di arbitri chiusi a chiave negli stanzini e di società sportive contaminate dal germe del calcio malato; se sei venuto a conoscenza degli investitori costretti a piangere sul latte versato da Parmalat; se hai saputo quello che hai sempre sospettato, e cioè che contro la democrazia, e quindi contro di te, tramano nell'ombra "i nostri dipendenti", come li chiama qualcuno, ovvero tanti amministratori (corrotti, in questo caso; restano pure sempre nostri dipendenti anche quelli che hanno le mani pulite); se, rimanendo nel campo della cronaca giudiziaria locale, puoi sapere che sono aperte inchieste su politici e dirigenti comunali in merito ad appalti di opere pubbliche, ebbene tutto questo lo devi alla libertà di informazione.

Sul blog di Beppe Grillo, il 30 aprile scorso, Marco Travaglio scrisse: "Dieci giorni fa maggioranza e opposizione unite hanno deciso di mettere il bavaglio alla stampa su tutti gli atti d'indagine: verbali d'interrogatorio, intercettazioni, avvisi di garanzia, mandati di cattura, decreti di perquisizione e di sequestro, insomma tutto ciò che fino a oggi ci ha fatto capire le malefatte del potere politico, imprenditoriale, finanziario, sportivo eccetera. La legge l'hanno intestata al solito Mastella, come Berlusconi intestava le sue prime aziende alle casalinghe e ai cugini di Buscetta, e i suoi giornali al fratello e alla moglie. Ma l'ha voluta e votata tutta la Casta degli Intoccabili: alla Camera ha raccolto 447 voti favorevoli, nessuno contrario, e sette astensioni (Giulietti, De Zulueta, Caldarola, Carra, Poletti, Zaccaria e un altro che non ricordo)".

Questa legge non uccide solo il nostro lavoro: uccide anche e soprattutto la tua libera sete di sapere. Per questo oggi i giornalisti di tutta Italia sono in sciopero. Niente informazione, per far comprendere cos'è un mondo senza circolazione del sapere.

Il grande paradosso di questa legge: le notizie potranno essere note, ovviamente. Ma non se ne potrà scrivere. Se la legge passerà al Senato, ci metteranno la museruola. Per non farci mordere, forse. Ma statene certi: continueremo ad abbaiare. I giornalisti di LeccePrima proseguiranno nel loro lavoro. Ogni mattina (ed ogni pomeriggio, per la seconda edizione) inviteranno i loro lettori sotto il balcone della redazione e, con il megafono, vi racconteranno cosa accade nelle aule del Tribunale. Perché ogni datore di lavoro ha il diritto di sapere cosa fa il proprio "dipendente".

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