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Cronaca

Giovane leccese muore d'infarto in una cella in Messico

Simone Renda, 34 anni, di Lecce, è stato arrestato nella sua stanza d'albergo per ubriachezza molesta. Nel posto di polizia, il malore, ma un giudice si sarebbe opposto al trasferimento in ospedale

Decesso per infarto cardiaco: è questo l'esito dell'autopsia, terminata da poco, sul corpo di Simone Renda, il leccese 34enne impiegato di una filiale di banca locale e morto fra la notte di venerdì 2 e l'alba di sabato 3 marzo in Messico, a Playa del Carmen, località balneare a circa 20 chilometri da Cancùn, meta turistica sul Mar dei Caraibi, dove il giovane si trovava da circa un mese per vacanza. Ad effettuarla, i medici legali locali alla presenza di funzionari del consolato italiano in Messico.

Il quadro della situazione è ancora da ricostruire con certezza. In ogni caso, secondo la versione attualmente resa dal consolato alla famiglia, i fatti si sarebbero svolti in questo modo: gli impiegati dell'albergo dove Renda aveva preso alloggio, hanno chiamato la polizia turistica locale, dopo averlo trovato in particolare stato di agitazione. Sul posto sono quindi giunti gli agenti, che, dopo aver fatto irruzione nella stanza, si sarebbero visti costretti ad arrestare Renda, in quanto trovato in evidente stato di alterazione a causa degli alcolici ingeriti. Secondo la versione rilasciata, quindi, l'accusa per cui è stato condotto nel locale posto di polizia è quella di ubriachezza molesta.

E' qui che Renda, il quale soffriva di problemi di peso e di conseguente pressione arteriosa, ha avuto un improvviso malore. Su questo punto i funzionari del consolato italiano, che sono in contatto con i familiari leccesi, hanno reso noto che sarebbe stato chiamato sul posto un medico, il quale, dopo accertamenti, avrebbe stabilito che Renda stava subendo un attacco cardiaco. Sul caso, sarebbe quindi stato chiamato ad esprimersi un giudice, il quale, però, si sarebbe opposto al trasferimento in ospedale, confermando piuttosto l'arresto per 36 ore. La mattina successiva, il tragico epilogo. Quando gli agenti hanno aperto la porta della stanza dove Renda era custodito, lo hanno trovato privo di vita.

Sempre secondo l'esito dell'autopsia, il corpo non presentava segni di violenza, quindi sono da escludere altre concause del decesso, al di fuori di quelle naturali.

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