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Cronaca

Anziana automobilista multata per un video su Facebook: giudice “bacchetta” Polstrada

Il giudice di pace ha ritenuto illegittime multa e sospensione della patente alla donna. Lo fa sapere lo “Sportello dei diritti”

LECCE – Il giudice di pace di Lecce “bacchetta” la polizia stradale e la prefettura per aver sanzionato una anziana a bordo della propria auto, a seguito di un video diventato virale sui social network. Quei fotogrammi, condivisi da migliaia di utenti in poche ore, riprendevano una donna che sarebbe stata “rea” di aver effettuato una manovra non proprio corrispondente ai dettami del Codice della Strada, lo scorso febbraio. A farlo sapere è l’associazione dei consumatori “Sportello dei diritti” di Lecce.

Oltre ai commenti di scherno, l’anziana automobilista si era vista immediatamente convocata dalla polizia stradale e poi notificato l’avvio della revisione della patente di guida e non ultimo un verbale con sospensione della patente di guida e decurtazione di dieci punti. Ma la conducente non ha desistito e dopo essersi rivolta allo Sportello dei diritti, dapprima ha proposto ricorso prefettizio, rigettato, e poi opposizione innanzi al Giudice di Pace di Lecce ritenendo assolutamente illegittimo l’accertamento e la successiva ingiunzione del prefetto.

Il magistrato onorario ha accolto in toto le motivazioni dell’automobilista con la sentenza depositata lo scorso 2 novembre, stabilendo che non è prevista alcuna disposizione normativa che consenta il rilevamento dell’infrazione “mediante la visione postuma di filmati”.  Per Giovanni D'Agata, presidente dell’associazione, “Al di là della vicenda che più che destare allarme aveva ingenerato ilarità in rete per l’assenza di alcuna conseguenza negativa per la sicurezza stradale, la decisione in questione mette un freno nei confronti delle forze di polizia stradale e dei prefetti cui è demandato il controllo della legittimità degli atti delle prime, alla possibilità di utilizzare il tam tam dei social per l’accertamento d’infrazioni che devono essere al contrario verificate con i criteri oggettivi statuiti dal Codice della strada e relativo regolamento”.

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