Il giudice Michele Toriello lascia il tribunale di Lecce. Spicca il volo per la Cassazione
Il noto magistrato leccese da domani prenderà servizio presso l’ufficio Massimario e del Ruolo. E’ risultato vincitore, con altri otto colleghi, del bando al quale hanno partecipato cento magistrati di tutta Italia
LECCE - Ha prestato servizio alla giustizia salentina per sedici anni, ricoprendo prima funzioni dibattimentali, poi di giudice per le indagini preliminari e per l’udienza preliminare nel tribunale di Lecce.
Ora, però, Michele Toriello, leccese di 51 anni, ha lasciato la sua stanza al quinto piano del Palazzo di viale Michele De Pietro e ha preso il volo per Roma, dove a partire da domani lavorerà per la Corte di Cassazione. E’ entrato nell’ufficio del Massimario e del Ruolo che si occupa dell'analisi sistematica della giurisprudenza di legittimità, con l’obiettivo di creare le condizioni di un'utile e diffusa informazione, necessaria per il migliore esercizio della funzione della stessa Corte.
Il giudice, figlio di Francesco, già presidente di sezione presso la Cassazione e procuratore generale presso la Corte d’Appello di Lecce, è risultato vincitore insieme ad altri otto colleghi del bando al quale hanno partecipato circa cento magistrati di tutta Italia.
Lungo e ricco il suo curriculum, iniziato con l’entrata in magistratura nel dicembre del 1997 e il primo incarico nella Procura di Crotone, dove è rimasto fino all’aprile del 2005, per poi rientrare nella sua città.
Tra i casi di maggiore clamore mediatico di cui si è occupato, ci sono il massacro della giovane coppia di fidanzati, Eleonora Manta e Daniele De Santis, nel loro appartamento di via Montello a Lecce, nell’ambito del quale ha disposto l’arresto dell’assassino Antonio De Marco e lo ha mandato a processo, e l’ordinanza di custodia cautelare in merito al procedimento sulla sofisticazione dei vini denominata “Ghost Wine”.
Tra le principali pubblicazioni di Toriello: “Produzione e traffico di sostanze stupefacenti. Il nuovo assetto del reato e le implicazioni processuali e sostanziali” (Giuffrè Editore).
Lascerà nel Palazzo un vuoto profondo, non solo tra i colleghi, ma anche tra gli avvocati e il personale di cancelleria. A questo professionista raro per competenze e capacità, associate a una grande umiltà e a una spiccata sensibilità, un grosso in bocca al lupo dalla redazione di Lecceprima.