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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Udienza per il pignoramento milionario: giudice convoca anche il tesoriere

Al responsabile della tesoreria comunale, i legali di Leadri chiederanno nella prossima udienza di marzo se sono state autorizzate uscite per conto del Comune da quando è stato fatto il pignoramento da 17,4 milioni che ha già bloccato le entrate dell'ente

LECCE - Brutta tegola per l'amministrazione comunale. Il giudice per l'esecuzione del Tribunale di Lecce ha negato la sospensione del pignoramento per 17,4 milioni - di cui 11,7 relativi al primo lodo sulla tangenziale Est, il resto interessi - disposto da Leadri, ma ha anche accordato su richiesta dei legali dell'azienda la convocazione del responsabile della tesoreria per la prossima udienza, fissata a marzo.

Al funzionario sarà chiesto se ha autorizzato uscite per conto del Comune da quando è stato disposto il pignoramento per il quale è stata iscritta un'ipoteca su tutti i cespiti del Piano delle alienazioni immobiliari, il cui valore è stimato in 90 milioni. Secondo l'amministrazione l'ipoteca è talmente sproporzionata rispetto al credito vantato che la giunta ha deliberato giusto ieri di costituirsi in giudizio al per un'azione di risarcimento danni oltre che di riduzione dell'ipoteca. Il pignoramento ha comunque già paralizzato parte delle attività finanziarie dell'ente. 

Un secondo pignoramento - di 14,4 milioni perché comprende anche la sorte capitale del secondo lodo del primo lotto , da 3 milioni -, è stato disposto presso la tesoreria della Regione Puglia, che a suo tempo è venuta in soccorso del Comune di Lecce liberando fondi comunitari destinati al completamento di opere pubbliche. Ma quei soldi, già impegnati, non saranno erogati se prima Leadri non rinuncerà ad ogni ulteriore pretesa, come disposto dal Consiglio di Stato con una sentenza contro la quale però l'azienda ha fatto ricorso in Cassazione. 

"Avevo consigliato alla giunta di trovare un accordo con la Leadri la quale - è il parere del consigliere dell'Udc, Luigi Melica - ha ragione da vendere.  Perché intimare alla Regione di non pagare i 14 milioni e 800 mila euro, peraltro inguaiandola dato che oggi pende una richiesta di pignoramento presso il giudice di Bari per tale somma? Perché, addirittura minacciare la Leadri con l’avvio di richieste risarcitorie solo utili a fare infuriare ancora di più i titolari dell’azienda? Una tattica suicida: giocare a poker senza avere le carte; il tutto sulla pelle dei leccesi".

Intanto è stata anche appurata la mancanza della delibera che riconosce il debito fuori bilancio di 3 milioni di euro. Bisognerà quindi necessariamente ritornare in consiglio comunale. Su questa anomalia ha insistito per mesi Antonio Torricelli del Partito democratico che ha anche messo in evidenza un altro aspetto della vicenda: il costo dei soli tre arbitrati, tra onorari e consulenze tecniche d'ufficio, è di 1,8 milioni di euro.

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