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Cronaca

Sequestrate 20 tonnellate di cozze non depurate sulla tratta Salonicco-Bari-Lecce

L'operazione della capitaneria di porto di Bari, dopo ispezioni ad un carico proveniente dalla Grecia. Le indicazioni sul destinatario finale non sarebbero risultate veritiere. Le ispezioni hanno condotto fino ad un centro ittico della provincia di Lecce

BARI – Salonicco, Bari, Lecce: una filiera, per il trasporto dei mitili, sulla quale s’è posata la lente dalla capitaneria di porto del capoluogo pugliese. Che ha permesso di sequestrare un carico di oltre 20 tonnellate di cozze e altri frutti di mare.

Tutto ha avuto inizio nella mattinata di ieri, quando i militari specializzati del nucleo di polizia giudiziaria della capitaneria di porto di Bari hanno avviato controlli allo sbarco di carichi di prodotti ittici d’importazione, trasportati su automezzi imbarcati su traghetti di linea. Un controllo che è terminato solo in tarda serata, quando sono stati ricostruiti tutti i passaggi.

Infatti, durante le verifiche, con il supporto di personale del servizio veterinario dell’Asl di Bari, è stato sottoposto a ispezione un autoarticolato proveniente dalla Grecia. A bordo del mezzo, condotto da un camionista ellenico, la guardia costiera ha scovato una grossa partita di molluschi bivalvi (cozze nere e noci bianche), allevati in acque greche da una società di Salonicco. Si tratta di prodotti soggetti a depurazione obbligatoria.

Esaminando la documentazione amministrativa e sanitaria di scorta, i militari hanno rilevato irregolarità ritenute addirittura palesi. In particolare, non sarebbero state veritiere le indicazioni riguardanti il destinatario finale della merce, individuato in una nota pescheria di Bari.

Per questo, la guardia costiera ha escogitato un trucco. Ha predisposto un servizio discreto di monitoraggio dell’automezzo, per verificare dove fosse diretto. Ed è stato quindi accertato lo scarico dell’intera partita presso un centro ittico della provincia di Lecce, immediatamente sottoposto a ispezione.

Le verifiche hanno permesso di sequestrare, in via amministrativa, oltre 20 tonnellate di molluschi bivalvi non depurati (soprattutto cozze nere), per un valore commerciale stimato di circa 50mila euro. I frutti di mare sarebbero stati sprovvisti di bollo sanitario, di tutte le informazioni obbligatorie previste dalla legge e della documentazione amministrativa idonea a dimostrarne la rintracciabilità. Al titolare dello stabilimento è stata elevata una sanzione di 4mila e 500 euro.

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