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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Tolleranza zero su orari e capienza, discoteche sotto stretta sorveglianza

Il Comitato per l'ordine e la sicurezza, presieduto dal prefetto Claudio Palomba, ha definito una strategia per il contrasto immediato delle irregolarità, ma ha discusso di prevenzione a lungo termine: aumenta il numero dei minorenni ricoverati

LECCE - Il Guendalina resta aperto, ma sotto stretta sorveglianza. Così come, del resto, altre discoteche della costa salentina nelle quali si riversano, praticamente ogni notte, migliaia di giovani.

Dalla prefettura di Lecce, già ieri sera, sono partite delle indicazioni a tutti i Comuni della provincia e alle associazioni di categoria: d'ora in poi non ci sarà alcuna tolleranza rispetto all'orario di chiusura - entro le 5 tutti a casa - e capienza massima consentita, ma si è sollecitata anche la predisposizione di una postazione di pronto intervento medico in ogni locale preso d'assalto dal popolo della notte. Particolare attenzione sarà riservata all'elenco degli operatori per la sicurezza che ogni struttura deve avere. 

Il giorno successivo all'autopsia sul corpo di Lorenzo Toma, il 19enne deceduto all'alba di domenica dopo essersi sentito male all'interno del noto club di Santa Cesarea Terme, il prefetto di Lecce, Claudio Palomba, ha deciso di coniugare la severità che attiene al rispetto delle regole con la volontà di istituire una programmazione efficace dal punto di vista della prevenzione perché, come ha sottolineato in conferenza stampa, "il problema è complesso e non si può pensare di risolverlo solo con la repressione". E così, dal Comitato per l'ordine la sicurezza che ha proseguito questa mattina i lavori avviati lunedì, è emersa una linea di condotta che tende, per il presente, alla riduzione del danno, e per il prossimo futuro al coinvolgimento di associazioni e scuole nell'operazione di informazione e sensibilizzazione dalla quale non si può prescindere perché i risultati siano duraturi.

In attesa comunque dell'esito degli esami tossicologici e istologici, si prende atto della patologia cardiovascolare dalla quale era affetto il giovane leccese: quando ci sarà il responso dei referti del laboratorio si potrà valutare l'eventuale adozione di sanzioni più pesanti, come la chiusura. Intanto si traccia una linea di demarcazione rispetto ai tragici eventi che il 19 luglio hanno portato al decesso, a Riccione, di Lamberto Lucaccioni, di appena 16 anni. In quel caso l'assunzione di ecstasy è stata ritenuta compatibile con le drammatiche e improvvise conseguenze che ne hanno determinato la morte, non legata invece ad alcuna malattia congenita.

Alle forze dell'ordine - che entro il fine settimana disporranno di 130 rinforzi - è stato demandato il compito di ricostruire il recente passato della discoteca di Santa Cesarea Terme, con il computo degli arresti per spaccio effettuati negli ultimi anni e delle denunce formalizzate e anche quello di verificare che il numero delle persone presenti nella discoteca fosse nei limiti della capienza (mille e 300). Un punto debole è stato già individuato nella mancanza di un sistema di videosorveglianza e nella scarsa illuminazione e al sindaco del comune rivierasco è stata sollecitata la predisposizione di una viabilità efficiente: è stato verificato, infatti, che in particolare la prima delle due ambulanze partite dall'ospedale di Scorrano ha incontrato più di una difficoltà per raggiungere il punto nel quale era stato portato lo sfortunato ragazzo. 

Una richiesta avanzata direttamente ai gestori dei locali, in generale, è quella di non somministrare alcol a chi si presenta al bancone in condizioni evidentemente alterate. Una preoccupazione comune ai responsabili sanitari e delle forze dell'ordine è infatti quella relativa all'età media degli avventori delle discoteche, che si sta progressivamente abbassando. Il rovescio della medaglia, che si evince anche dalle statistiche della Asl, è quello di un numero crescente di interventi per soccorrere minorenni o persone comunque molto giovani. 

La media dei ricoveri per stato di ebbrezza, che in più casi significa anche coma etilico, è vicina ai cinque casi al giorno, qualche decimale in più rispetto al 2013 che era stato l'anno con la maggiore incidenza. E di cinque pazienti, uno è minorenne. I numeri snocciolati dal direttore generale della Asl, Giovanni Gorgoni, lasciano poco spazio ai dubbi. Come prevedibile circa la metà degli episodi di abuso di alcol e sostanze stupefacenti, si verifica nelle principali località turistiche: Gallipoli, Porto Cesareo, Santa Cesarea Terme, Otranto, Ugento. Un costo ingente per la sanità, anche perché occupa i medici che devono affrontare mille altre emergenze.

Quella relativa all'assistenza medica, d'altra parte, non è certo una raccomandazione particolarmente difficile da ottemperare: a fronte di incassi a dir poco rilevanti per i gestori delle discoteche, il costo è di qualche centinaia di euro e molti organizzatori di eventi e manifestazioni lo sostengono regolarmente. Oltretutto, come ha aggiunto Gorgoni a margine dell'incontro, l'acquisto di un defibrillatore non è certo proibitivo e si può seguire il percorso già intrapreso di concerto con la capitaneria di porto e gli stabilimenti balneari.  

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