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Cronaca

Hashish sotto il sedile dell’auto: in due lasciano il carcere

Arrestati tre giorni fa, dopo un controllo sulla provinciale Villa Convento-Lecce, hanno sostenuto l’interrogatorio, all’esito del quale uno è tornato libero, l’altro è all’obbligo di dimora

LECCE - Sotto il sedile dell’auto sulla quale viaggiavano i carabinieri avevano trovato un pannetto di hashish per complessivi 100 grammi e per questo Stefano Ciurlia, di 52 anni, con precedenti per associazione mafiosa e associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, e il cognato Fabio Feliconi, di 37, entrambi residenti a Lecce, erano finiti in carcere.

Sull’episodio avvenuto tre giorni fa, lungo la provinciale Villa Convento-Lecce, i due indagati hanno sostenuto ieri l’interrogatorio di convalida dinanzi alla giudice Alessandra Sermarini che, all’esito del confronto, ha restituito la libertà al primo e concesso l’obbligo di dimora al secondo (con l’imposizione di non allontanarsi da casa dalle 20 alle 6).

In particolare, Feliconi (assistito dall’avvocato Giancarlo Dei Lazzaretti) che era alla guida del mezzo, una Fiat Panda, di cui è intestatario, ha ammesso che lo stupefacente fosse di sua proprietà essendo un consumatore abituale e di averla acquistata con i soldi (300 euro) del reddito di cittadinanza di cui è beneficiario e con il contributo della pensione della madre. Quanto a Ciurlia (difeso dall’avvocato David Alemanno) ha spiegato che, non avendo la patente, quel giorno aveva chiesto un passaggio in auto al cognato per raggiungere il posto di lavoro, a Carmiano, e di essere completamente all’oscuro della presenza di droga nell’abitacolo.

La gip non ritenuto credibile la versione fornita da Feliconi in merito all’uso personale, essendo la quantità rinvenuta notevole e incompatibile con le somme percepite.

A trovare lo stupefacente confezionato con una pellicola di cellophane trasparente e sigillato con un adesivo che riportava la scritta “Ib Balmain Paris” di colore verde e nero, erano stati i militari della compagnia di Campi Salentina, dopo aver fermato il mezzo insospettiti dal fatto che questo procedeva dinanzi a loro, rallentando inavvertitamente e ripartendo velocemente, e sbandava, rappresentando un pericolo per le auto sulla corsia di marcia opposta.

Le successive perquisizioni domiciliari avevano dato esito negativo, e i due, su disposizione del magistrato di turno, erano stati accompagnati nel penitenziario leccese.

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