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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Ho agito da solo". Ma è caccia aperta ad un possibile complice

Domani l'interrogatorio di garanzia. Dal carcere il 68enne ribadisce di aver fatto l'attentato da solo. Ma l'uomo che la notte precedente ha piazzato il bidone a Brindisi potrebbe non essere Vantaggiato, secondo alcuni testimoni

 

LECCE – E’ slittata a domani mattina l’udienza di convalida di Giovanni Vantaggiato, l’imprenditore 68enne, comproprietario di una ditta di carburanti di Copertino, accusato di essere l’autore materiale dell’attentato contro l’istituto professionale di Brindisi “Morvillo Falcone”, in cui, il 19 maggio scorso è deceduta la 16enne Melissa Bassi, di Mesagne, e altre cinque studentesse sono rimaste ferite.

Nel carcere di Lecce, domani mattina, Vantaggiato sarà assistito dall’avvocato Franco Orlando, davanti al gip Ines Casciaro. “E' molto provato. Solo ora sta cominciando a riflettere sulle conseguenze del suo gesto sconsiderato, sul fatto che è morta una ragazza e altre sono rimaste ferite”, ha detto il legale, uscendo dal carcere. Le dichiarazioni sono state raccolte dall’Ansa. L’uomo è rimasto a colloquio due ore. Vantaggiato si trova in isolamento nel reaparto femminile dell'istituto di pena salentino, controllato 24 ore su 24. E sull’ipotesi che possa nascondere qualcuno, una persona che potrebbe averlo aiutato, davanti al suo legale ha ribadito: “Ho fatto tutto da solo". "Mi ha escluso - ha detto all'Ansa l'avvocato Orlando - che qualcuno lo abbia aiutato a compiere quel gesto. Durante l'interrogatorio in questura le domande erano state così pressanti che non aveva avuto modo di riflettere sulle conseguenze dell'attentato”.
Vantaggiato è reo confesso di quel gesto folle e ancora apparentemente senza un movente. Risponde di strage aggravata dalla finalità terroristica, anche se, ovviamente, l’uomo non farebbe parte di alcuna organizzazione sediziosa. E’ il fine stesso dell’attentato, al momento ammantato d’indeterminatezza e che ha gettato un profondo allarme sociale, ad aver condotto a configurare questo tipo di aggravante.

Sono diversi i punti rilevati dal procuratore Cataldo Motta e dai sostituti Guglielmo Cataldi e Milto De Nozza, delle procure di Lecce e Brindisi, nel decreto di fermo di quattro pagine, che inchioda Vantaggiato alle sue responsabilità. A partire dalla presenza sul luogo di due auto, delle quali avrebbe avuto disponibilità sia la notte tra il 18 e il 19 maggio, in coincidenza con la collocazione del bidone della spazzatura dentro il quale è stato posto l’ordigno composto da tre bombole di gpl, sia la mattina successiva, prima e dopo l’esplosione.

I veicoli sono una Hyundai Sonica, il cui numero di targa è stato rilevato da alcune telecamere di sicurezza, e una Fiat Punto a tre porte, anch’essa ripresa nei filmati e caratterizzata, fra le altre cose, dall’anabbagliante sinistro e dal fanalino destro della targa posteriore rotti, oltre che dalla posizione insolita del contrassegno assicurativo, a destra, ma in alto, sul parabrezza. Tutti dettagli rilevati durante un controllo presso l’abitazione dell’uomo, in via Vespucci, a Copertino, dagli agenti della polizia stradale. Nell’occasione, era presente anche la moglie di Vantaggiato.

Di rilievo appare, poi, la circostanza che le autovetture, al momento della registrazione delle telecamere, provenissero da Lecce e procedessero nella stessa direzione al momento di allontanarsi dall’istituto.

In particolare, la Hyundai Sonica è stata ripresa all’ingresso di Brindisi, proveniente da Lecce, nei pressi del crocevia di Ponte Sant’Angelo, alle 7,22 del mattino di un sabato precedente al giorno dell’attentato, e per l’esattezza il 5 maggio scorso. Il telefonino di Vantaggiato, in quel momento, ricevette anche una chiamata, impegnando una cella telefonica che copre l’area della scuola. Da qui, l’ipotesi di un sopralluogo precedente alla strage.

Giovanni-Vantaggiato-2-2-2-2-2L’altro elemento, già ampiamente noto, è poi la ripresa della videocamera del chiosco di quell’uomo con il telecomando in mano, perfettamente coincidente con l’orario dell’esplosione. Inequivocabile il fatto, per gli inquirenti, che il volto sia girato in direzione dell’edificio e del cassonetto dell’immondizia. La fisionomia è corrispondente a quella di Vantaggiato e persino certe abitudini sono state esaminate con cure. Gli agenti di polizia giudiziaria, ad esempio, hanno notato che, proprio come nel video, il 68enne spesso tiene le mani in tasca ed usa frequentemente la sinistra. A tutto ciò si aggiungano due testimoni, donne che abitano nelle vicinanze della scuola, le quali hanno notato l’uomo quella mattina e l’hanno descritto agli investigatori.

Ma c’è di più. Vantaggiato, a detta degli inquirenti, avrebbe anche tentato di nascondere la Fiat Punto, al momento del controllo, telefonando alla moglie. L’auto si trovava davanti casa, mentre alcuni agenti erano con lui, in azienda, sulla strada provinciale Leverano-Copertino. Non sapeva, nel momento di quella concitata chiamata, che altri poliziotti erano proprio in via Vespucci. “Fai sparire la macchina”, le avrebbe detto. Cosa non avvenuta, forse, rilevano i procuratori, proprio perché gli agenti erano accanto a lei.

Questa Fiat Punto, di colore bianco, s’è poi presentata in maniera davvero singolare: aveva il sedile posteriore ribaltato, per ampliare la possibilità di carico. I rilievi sulle parti del bidone della spazzatura azzurro, recuperate dopo l’esplosione, hanno consentito di accertare che si tratta del tipo impiegato da varie amministrazione comunali non lontane da Copertino, come Nardò e Porto Cesareo, e quindi per l’uomo sarebbe stato semplice procurarsene uno, sottraendolo da qualche strada periferica. Ma l’ipotesi di un complice è evidenziata nell’ultimo passaggio. La notte in cui il bidone è stato collocato, infatti, due testimoni che sostengono di aver visto qualcuno spingerlo, hanno descritto questa persona con caratteristiche somatiche differenti da Vantaggiato. Un abbaglio, dettato dal buio, o veramente il 68enne aveva un complice? E’ la domanda che tutta l’Italia si sta ponendo.         

Le indagini intanto proseguono a ritmo serrato. Gli inquirenti stanno svolgendo accertamenti sulle forniture di gasolio dell'azienda di cui è socio (con la moglie e la figlia) Vantaggiato, che avrebbero riguardato in passato anche l'istituto Morvillo-Falcone di Brindisi. Inoltre gli investigatori satrebbero riesaminando alcuni vecchi fascicoli che fanno riferimento ad attentati o tentati attentati dietro cui potrebbe esserci (anche se la cosa è ancora tutta da appurare) la mano del 68enne.

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